Il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto semplificazioni all’esame dell’assemblea del Senato. Lo ha annunciato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda prendendo la parola in Aula. La fiducia è stata posta sul maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto semplificazioni, così come modificato dalla commissione Affari costituzionali del Senato. Il voto di fiducia sarà espresso domani mattina. La conferenza dei capigruppo ha fissato per questo pomeriggio, dalle 16 alle 20 la discussione sulla fiducia; domani mattina dalle ore 9 avranno inizio le dichiarazioni di voto, cui seguirà, intorno alle 10,20, l’inizio della prima chiama per il voto. L’esito è previsto intorno alle 11,00. Dopo il voto del Senato il provvedimento ritorna all’esame della Camera per l’approvazione delle modifiche introdotte.
Nel testo del ddl è stato inserito un emendamento proposto dal Governo sulla disaggregazione dei prezzi d’affitto della rete fissa di Telecom Italia dai servizi accessori (unbundling). Vengono confermati i pieni poteri di indirizzo all’Agcom «al fine di garantire la massima concorrenzialità nel mercato delle telecomunicazioni» si legge nel testo. L’Autorità entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto «individua le misure idonee ad assicurare l’offerta disaggregata dei prezzi relativi all’accesso all’ingrosso alla rete fissa e ai servizi accessori, in modo che il prezzo del servizio di accesso all’ingrosso alla rete fissa indichi separatamente il costo della prestazione dell’affitto della linea e il costo delle attività accessorie, quali il servizio di attivazione della linea stessa e il servizio di manutenzione correttiva».
Il testo presentato dal Governo rappresenta una mediazione rispetto alla versione redatta dal Parlamento in quanto rende possibile l’acquisizione di suddetti servizi anche da imprese terze. «E’ stato molto difficile trovare un punto di equilibrio perché era una situazione molto complessa anche per tutti gli interventi dei soggetti interessati», ha commentato il ministro per la Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. Ora non resta che attendere l’analisi del testo da parte della Commissione Ue che ne riscontrerà la compatibilità con la disciplina comunitaria.
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