Entrano nel vivo i lavori per l’Agenda digitale italiana, cioè per quel pacchetto di norme che servirà a traghettare il nostro Paese verso le nuove tecnologie. Da cui si prevedono risparmi tra i 4 e i 13 miliardi di euro e una crescita del Pil del 4-5 per cento, secondo stime pubblicate nei giorni scorsi. Il governo ha deciso di avviare la consultazione pubblica dall’11 aprile all’11 maggio 2012, per ricevere i contributi di tutti i soggetti interessati, dal sito www.agenda-digitale.it.
I contributi alla consultazione saranno analizzati per la definizione delle politiche di sviluppo del Paese basate sull’economia digitale. La consultazione è divisa per aree tematiche “infrastrutture e sicurezza”, “eCommerce”, “Alfabetizzazione digitale e Competenze digitali”, “eGovernment”, “ricerca & innovazione” e “smart cities & communities”. È possibile rispondere a tutte o solo ad alcune aree di interesse. L’appuntamento finale è a giugno, quando tutte le proposte daranno vita a un decreto legge che avvierà l’agenda.
In verità nelle scorse settimane sono già arrivate proposte, per l’Agenda, dai principali partiti (due giorni fa anche dal Pdl) e associazioni di settore, tra cui Confindustria digitale. Ricorrono i consigli come ridurre l’Iva per il commercio elettronico e in particolare per gli e-book e incentivare le giovani aziende innovative con esenzioni fiscali e fondi d’investimento.
Il governo ha anche inserito a pieno titolo il tema dell’e-inclusion nell’agenda. Si tratta delle strategie per rendere più accessibili le nuove tecnologie: per le persone con disabilità ma anche per coloro che, per cultura, età, nazionalità, possono soffrire di un “digital divide” culturale. Insomma, anziani, stranieri, persone con bassa scolarizzazione: il governo mira a trasportare anche loro nel mondo del digitale. Il ministro Corrado Passera (Sviluppo economico) ha chiesto a Kroes di accelerare il vai libera UE al progetto EuroSud, 1,3 miliardi di euro di fondi pubblici europei che verranno stanziati per potenziare le infrastrutture banda larga nel meridione (tra cui, 443 milioni per portare la banda larghissima da 30 a 100 Megabit). Nel contempo, il governo è al lavoro per trovare fondi (europei e nazionali) anche per il Centro-Nord.
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