Google investe anche in Italia per il progetto Showcase. Si tratta di un’iniziativa che prevede, sulla base di accordi, la possibilità per gli editori di farsi pagare dalla società che gestisce il motore di ricerca più utilizzato al mondo per le notizie. L’investimento globale – annunciato nei mesi scorsi da Mountain View – ammonta a circa un miliardo di dollari e si estende per un periodo triennale.
I primi accordi sono stati stretti, dunque, anche in Italia dopo le iniziali sperimentazioni in Germania e dopo la chiusura degli accordi con gli editori francesi sanciti nel novembre scorso. Proprio la Francia s’era fatta alfiere della direttiva copyright per “difendere” l’editoria dal web, importantissimo spazio nuovo che però necessita di urgenti regolamentazioni per evitare che diventi un far west dominato, letteralmente, da pochissime aziende.
In Italia a stringere l’accordo e ad esprimere soddisfazione sono stati grandi gruppi come RCS Media Group, Sole 24Ore, Gruppo Monrif, Caltagirone Editore, oltre a il Fatto Quotidiano, Libero, Il Foglio, Il Giornale, Il Tempo, Ciaopeople, Edinet, Gruppo Corriere, Citynews e Varese web. Google, nell’annunciare l’accordo, ha precisato che Showcase sarà disponibile in Italia nei prossimi mesi e che le intese tengono conto dei principi fissati nell’art. 15 della Direttiva Europea sul diritto d’autore.
Google News Showcase, stando a quanto e come viene presentato dai responsabili e dagli aderenti al progetto, è un nuovo programma di licenze annunciato da Google nel 2020, che offrirà ai lettori l’accesso a contenuti più approfonditi a fronte di una remunerazione per gli editori firmatari degli accordi. Showcase sarà disponibile in Italia nei prossimi mesi e sarà visibile a tutti coloro che usano Google News e, a breve, anche a chi usa Google Discover. “Il nuovo prodotto Google – si legge in un documento – offrirà maggiore visibilità agli editori che, a loro volta, avranno la possibilità di rendere accessibile le proprie news in un formato innovativo pensato, da un lato, per valorizzare i contenuti attraverso nuove funzionalità, dall’altro, per consentire ai lettori di identificare immediatamente la fonte dell’informazione”.
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