La notizia è stata diffusa dallo stesso Garante: il colosso di Mountain View è stato costretto a pagare una multa salatissima per violazione della privacy, nei confronti di numerose persone.
Nel 2010, questa l’epoca dei fatti, diverse “Google cars” circolavano in lungo e in largo per le strade del Belpaese e, pur non essendo perfettamente riconoscibili, effettuavano riprese fotografiche dei luoghi, passanti compresi.
Proprio quest’ultimi, quando si “scoprirono” nelle foto che Google pubblicò su “Street View”, protestarono vivacemente ed inviarono “colorite segnalazioni” al Garante della Privacy, visto che la società californiana non si era minimamente preoccupata di chiedere il loro consenso.
Ovviamente appena il Garante comunicò l’arrivo di sanzioni, Big G cercò di correre ai ripari, e pubblicò sul sito le strade e i quartieri che avrebbero percorso le sue city cars, provvedendo a rendere le stesse riconoscibili al pubblico.
Tuttavia, le immagini acquisite restarono comunque nella banca dati del motore di ricerca, ragion per cui, in conformità a quanto contenuto nel doc. web n° 2954309 il Garante (anche in considerazione dell’importanza dell’azienda responsabile dell’accaduto), stabilì che l’importo dell’ammenda dovesse essere di 1.000.000 di euro.
In realtà, come ha sottolineato un portavoce di Larry Page, dopo le avvenute segnalazioni, Google si era subito impegnato ad adottare tutte le misure necessarie, nel rispetto delle regole e, sopratutto, verso il diritto alla privacy degli utenti.
Provvedimenti, questi, che però non hanno evitato al gigante d’Oltreoceano di pagare, poche settimane fa, la sanzione pecuniaria decisa dal Garante.
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