Offensiva di Google sul fronte tv. Il primo ad averne dato la notizia è stato il Finacial Times. Si tratta dell’annuncio, a sorpresa, del big d’Oltreoceano che, non pago di essere il motore di ricerca più utilizzato nel mondo, vorrebbe conquistare un’altra sostanziosa fetta di mercato, ponendosi come nuovo broadcaster di riferimento.
Questo spiegherebbe perché, pochi giorni fa, la web company di Larry Page ha annunciato l’aggiornamento del sistema operativo con Android 3.1 per Google Tv, il software che consente la visione di video on line direttamente dallo schermo tv.
La notizia ha colto tutti di sorpresa, compreso i broadcaster più noti, che proprio in questo periodo sono in grande fermento per alcune imminenti novità.
Infatti il 9 dicembre prossimo, sui canali Mediaset è previsto il debutto di “Infinity”, il nuovo servizio di video on demand, indipendente da Mediaset Premium.
Infinity, infatti, potrà essere visionata dal pc, smartphone, tablet Android e iOS e dalle principali Smart Tv, un po’ sulla falsa riga di quanto avviene con l’analogo servizio offerto da Sky.
La nuova piattaforma di Cologno Monzese sarà particolarmente ricca di proposte: la programmazione prevede più di 50.000 tra film, serie tv e cartoni animati.
Anche l’intramontabile Murdoch non resta fermo a guardare: il magnate australiano, infatti, ha annunciato in Italia il lancio di “River”, un progetto simile alla già collaudata NowTv britannica che dovrebbe partire nei primi mesi del 2014.
Per non parlare dell’attesissimo gigante americano Netflix che sbarcherà nel Belpaese nello stesso periodo di River.
Ma torniamo a Google.
I soliti beninformati di turno hanno fatto trapelare alcune indiscrezioni: pare che il colosso di Mountain View avrebbe stretto importanti accordi con alcuni editori e produttori per la creazione di un vero e proprio palinsesto multitematico suddiviso in 19 categorie.
Musica, informazione, gossip, sport cucina ed intrattenimento, questi i principali contenuti “originali” che Google si propone di distribuire per catturare ogni fascia di pubblico.
Già nelle prossime settimane dovrebbero essere visibili su Youtube i primi canali.
Si partirebbe con 25 ore di programmazione giornaliera, distribuite tra i diversi canali.
Vedremo se la piattaforma di video sharing riuscirà a cambiare per sempre il “concept di broadcaster” come finora inteso.