Tutti i servizi di Google (non solo il motore di ricerca, ma anche GMail, Google Play e così via) sono risultati inaccessibili dal territorio della Repubblica Popolare Cinese, da venerdì fino a sabato, e in alcune zone anche molto più a lungo.
Google stessa ha rilevato un fortissimo calo del traffico dalla Cina, dovuto a cause non determinabili ma comunque esterne.
Ricordiamo che nel 2010 Google ha cessato di rispettare la censura sui risultati del suo motore di ricerca voluta dal governo cinese.
Da allora il funzionamento di Google in Cina è erratico a causa dei tentavivi delle autorità di censurarne dall’esterno i risultati, a tutto vantaggio del suo concorrente cinese Baidu.
Il blocco quasi totale dello scorso week-end è probabilmente dovuto all’intensificarsi della censura in occasione del congresso del partito comunista cinese, proprio mentre la stampa occidentale ne ha accusato i leader di aver sfruttato la propria posizione per accumulare ricchezze.
La Cina però difficilmente potrà tirare ulteriormente la corda, dato che l’impossibilità di raggiungere Google è considerata un freno all’economia e agli affari.
Alla conferenza di fine, anzi ormai di inizio anno, Giorgia Meloni parla del suo rapporto…
L’Usigrai va a congresso e non perde occasione di punzecchiare governo, politica e i vertici…
Ieri pomeriggio un volo proveniente da Teheran ha riportato in Italia Cecilia Sala, la giornalista…
A proposito di libertà di stampa e nuovi padroni del vapore, sentite questa: il Washington…
Il passo indietro di Mark Zuckerberg dimostra che, in fondo, nemmeno i giganti del web…
Dalle macchine all'algoritmo: John Elkann è stato nominato nuovo membro del cda di Meta. Che…