Google chiude il servizio news e l’informazione sembra subito risentirne: è quanto sta succedendo in Spagna, dove a seguito della chiusura del servizio Google News il traffico web sui 50 siti di informazione ha subito un calo tra il 10 ed il 15%. I più colpiti dalle decisioni di Mountain View a seguito dell’approvazione della “Google Tax”, manco a dirlo, sono i siti delle testate più piccole. Ad analizzare i dati di questi primi due giorni di chiusura del servizio sono gli analisti di Chartbeat.
La chiusura, come detto, è avvenuta due giorni fa a causa della nuova legge spagnola sulla proprietà intellettuale che entrerà in vigore dal gennaio 2015: tale legge impone agli aggregatori di notizie il pagamento di una tassa agli editori dei quotidiani per la riproduzione o indicizzazione dei contenuti.
Editori in cerca di contromosse
Secondo il capo analista di Chartbeat, Josh Schwartz, i più colpiti dalla chiusura di Google News potrebbero essere i siti di piccoli editori, che beneficiavano della visibilità offerta dall’aggregatore di notizie. Le grandi testate on line, infatti, possono fare tranquillamente affidamento ad una “audience diretta”, ossia numerosi utenti che si collegano direttamente alla homepage del sito: il loro traffico rischia relativamente poco dalla chiusura di Google News.
L’associazione spagnola degli editori di giornali è subito scesa in campo contro la chiusura chiedendo al governo di intervenire e modificare la tassa. Gli editori, inoltre, sembra stiano iniziando a pensare ad una possibile trattativa con Google, per trovare un accordo sul delicato tema del diritto d’autore on line seguendo l’esempio di quanto già accaduto in Germania ed in altri Paesi europei.
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