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Google ha cambiato idea sulla direttiva copyright

Google condivide gli obiettivi della direttiva Copyright. Lo ha detto uno dei funzionari della divisione Italia della multinazionale del web, Diego Ciulli, che ha preso parte all’incontro organizzato a Milano dalla Camera degli Avvocati Industrialisti su “Il nuovo diritto connesso degli editori nella direttiva copyright”. Un risultato importante, considerando che negli anni scorsi e su altri scenari, gli Over the top avevano duramente contestato l’applicazione di una regolamentazione sul copyright e, tra gli altri, Facebook aveva ventilato alla Sec, l’organismo di controllo delle società quotate alla Borsa americana, l’ipotesi dell’abbandono del mercato Ue.

Ciulli è partito proprio dai temi di divisione: “Certamente siamo stati in ampio disaccordo sulla genesi e sui principi alla base di quella direttiva, ma se oggi parliamo di cosa deve succedere in Italia nei prossimi mesi, siamo tutti ragionevolmente d’accordo”. Quindi ha continuato: “Noi viviamo bene in un ecosistema in cui l’editoria sta bene. Perché noi abbiamo interesse affinché il sistema dell’editoria funzioni bene online, anche perché se non abbiamo niente da linkare le persone non vengono su Google. E portando le persone a leggere notizie e contenuti, portiamo traffico agli editori”.

Ciulli ha voluto rimarcare i meriti di Google per l’editoria anche in vista della direttiva copyright: “Basti pensare che ogni mese, più o meno, portiamo 24 miliardi di visite ai siti degli editori. La direttiva europea sul copyright è stata approvata e, elemento di stupore, sembra che funzioni. Ci si aspettava una fase post-direttiva di terribile contenzioso, ma nei Paesi in cui è stata implementata ha portato nei rapporti una certa serenità, a parte qualche eccezione”. Ma non è tutto: “E quel che è più importante, è che noi oggi abbiamo chiuso oltre 300 accordi con gli editori nei Paesi in cui è stata implementata e dunque, obiettivamente, la direttiva sta portando dei frutti”.

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Luca Esposito

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