Due giorni all’alba e, come annunciato, il primo marzo le nuove regole sulla privacy di Google entreranno in vigore. Da dopodomani tutte le informazioni rilasciate dagli utenti nei diversi servizi forniti da Mountain View (da Gmail a YouTube a Google Maps, solo per citarne alcuni) verranno combinate tutte insieme nella logica di far vivere all’utente una singola esperienza attraverso le diverse piattaforme, ma anche con l’obiettivo dell’azienda di “consolidare in una le norme di oltre 60 servizi specifici”.
Un tema, quello della privacy sul web, sempre più attuale tanto che anche Barack Obama è sceso in campo nei giorni scorsi presentando le linee guida di una ‘carta dei diritti’ per la tutela di dati personali su Internet. Per quanto riguarda la nuova policy di Google, se si possiede un account e si è loggati nei diversi servizi di Google, i risultati delle ricerche saranno dal primo marzo sempre più personalizzati, poiché Mountain View terrà conto di quello che abbiamo detto o fatto su YouTube, Google+ e Gmail. Ad esempio, sarà possibile aggiungere un appuntamento al Calendario Google quando in Gmail si riceve un messaggio che annuncia una riunione. Oppure condividere indicazioni stradali con una delle proprie cerchie di Google+ senza abbandonare Maps. Un”esperienza più semplice e intuitivà, l’ha definita Alma Whitten, direttore della privacy di Google in occasione del lancio delle nuove regole che però hanno sollevato diverse perplessità. L’Unione Europea ha chiesto a Big G “una pausa” per analizzare se il cambio della policy determinasse o meno una violazione delle leggi europee in materia di protezione dei dati personali. Invito declinato dal colosso del web perché il ritardo avrebbe causato “una notevole confusione”. “Le modifiche sono state al centro di una grande attenzione che giudichiamo in modo positivo perché la privacy è importante. Tuttavia, ciò ha anche dato luogo ad alcuni fraintendimenti. La cosa più importante da tenere a mente è che facciamo tutto questo per rendere più comprensibile il nostro atteggiamento e i nostri impegni relativamente alla privacy e perché Google sia ancora più efficace per gli utenti”, sottolinea la stessa Alma Whitten in un messaggio di spiegazioni in occasione del lancio che l’ANSA è in grado di anticipare. “Il nostro approccio alla privacy non cambia – aggiunge -. Queste modifiche non comporteranno la raccolta di nuove informazioni, non modificheremo le impostazioni della privacy delle persone né venderemo le informazioni personali dei nostri utenti agli inserzionisti”. Gli utenti che non sono interessati a condividere le informazioni, oltre a non loggarsi a Google, possono scegliere di usare il proprio browser in modalità incognita o privata, o cancellare la cronologia sul motore di ricerca. Inoltre possono utilizzare la dashboard di Google per esaminare e controllare le informazioni associate al proprio account (le spiegazioni sono contenute nella pagina predisposta ad hoc sull’homepage del motore di ricerca, in basso, alla voce ‘Nuove norme sulla privacy e termini di servizio’). “Continueremo a cercare modi per aiutare gli utenti a comprendere e controllare le modalità di utilizzo delle informazioni che ci affidano”, spiega Alma Whitten ricordando che Google proprio la scorsa settimana si è unita alla Casa Bianca e ad altre aziende in favore della proposta ‘Do Not Track’, cioé l’aggiunta di un pulsante che offre agli utenti la possibilità di limitare le informazioni che possono essere monitorate durante la navigazione. “Garantire trasparenza, controllo e sicurezza rimane fondamentale per conservare la fiducia degli utenti – conclude Alma Whitten -: è proprio per gli utenti che Google è stato creato e riteniamo che queste modifiche renderanno i nostri servizi ancora migliori”.
Massimo De Bellis