Lo scorso 12 novembre, la Corte Suprema di Victoria, in Australia, ha condannato Google a risarcire la vittima di un caso di diffamazione per 200.000 dollari. La vittima in questione è Milorad Trkulja, un promoter musicale australiano, conosciuto anche come Michael Trkulja, che lo scorso 2004 venne coinvolto erroneamente in una sparatoria. Il motore di ricerca però associò il suo nome, alla fotografie di alcuni criminali arrestati, con la conseguenza che Trkulja venne identificato erroneamente come un elemento della criminalità organizzata e la sparatoria come un regolamento di conti. Nel 2009, Trkulja, insieme al suo avvocato si sono rivolti a Google, per richiedere la rimozione del materiale diffamatori. Google rispose, in base alla sua politica, di contattare direttamente i siti incriminati.
Google, in casi simili, si è sempre difesa, affermando di non essere responsabile dei risultati delle ricerche poiché gestiti da algoritmi e non dall’uomo. La corte australiana, evidentemente non era dello stesso avviso e ha dichiarato Google come un editore e direttamente responsabile del materiale pubblicato. Non è la prima volta che Trkulja riesce a farsi giustizia. Lo scorso marzo, Micheal Trkulja ha denunciato Yahoo! riuscendo ad ottenere un risarcimento di ben 225.000 dollari.
Ieri pomeriggio un volo proveniente da Teheran ha riportato in Italia Cecilia Sala, la giornalista…
A proposito di libertà di stampa e nuovi padroni del vapore, sentite questa: il Washington…
Il passo indietro di Mark Zuckerberg dimostra che, in fondo, nemmeno i giganti del web…
Dalle macchine all'algoritmo: John Elkann è stato nominato nuovo membro del cda di Meta. Che…
Innanzitutto, buon anno a tutti. Ci fa piacere iniziare questo 2025 con una buona notizia…
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024 è stata pubblicata la legge 30 dicembre…