Editoria

Gli editori in Sicilia alzano la voce: “Dove sono i fondi Covid?”

Gli editori in Sicilia alzano la voce. E mandano un messaggio alla Regione: siano subito riconosciuti i fondi destinati all’editoria dei libri. In ballo ci sono importanti sostegni economici, investimenti che potrebbero aiutare il settore a restare in piedi nonostante la bufera Covid. Ma occorre fare presto e dare subito il via agli iter procedurali.

Gli editori in Sicilia alzano la voce

Per esprimere le ragioni della loro mobilitazione, gli editori siciliani hanno indetto una conferenza stampa. Che si terrà a Palermo, precisamente in piazza San Francesco da Paola, alle 11 di domani mattina. L’annuncio dell’appuntamento è stato corredato dal sunto delle richieste che arriveranno alla Regione Sicilia da parte degli editori stessi. “Nella manovra finanziaria anti-Covid del 2020 sono state approvate risorse per 1,3 miliardi di euro orientate a contrastare gli effetti della pandemia da Coronavirus in Sicilia. Su impulso degli editori siciliani, supportati da un gran numero di esponenti della cultura, l’assemblea regionale siciliana ha approvato in quel frangente una norma a sostegno dell’editoria di libri cartacei. Una finanziaria d’emergenza di cui gli editori, dopo quasi due anni di richieste, incontri e promesse disattese, ancora adesso non hanno visto alcun risultato”.

“Aspettano che si estingua la produzione di libri?”

Ma non basta. Perché gli editori puntano il dito direttamente sul governo regionale. “Perché gli assessorati regionali dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e delle Attività Produttive non hanno ancora messo in atto la legge di stabilità regionale assegnando i fondi a sostegno dell’editoria? Aspettano forse che in Sicilia si estingua definitivamente la produzione libraria? O credono che gli editori possano ancora aspettare a lungo risorse a loro destinate nel maggio 2020?”. Quindi gli editori hanno concluso. “Siamo ancora lontani dal ritorno alla normalità, viviamo in un periodo di incertezze e di restrizioni. Per esempio, non è possibile organizzare una presentazione con piena capienza in libreria, e ogni fiera nazionale a cui preventivamente aderiamo con anticipi e saldi onerosi, può sempre essere annullata all’ultimo momento”.

Luca Esposito

Recent Posts

Crisi edicole. Un presidio urbano che rischia di scomparire

Le saracinesche abbassate delle edicole sono diventate un’immagine sempre più frequente nelle città italiane. Dai…

11 ore ago

Manovra, la Fieg chiede più soldi: “Altrimenti sarà blackout”

Manovra, pure la Fieg alza la voce: occorrono più soldi perché il sistema del pluralismo…

13 ore ago

Gedi, Tajani: “Giornali meglio in mani italiane”, Salvini: “Libertà di impresa”

Antonio Tajani non fa le barricate sulla vicenda Gedi ma ritiene che sia meglio che…

13 ore ago

Lavoro, informazione e democrazia: Il Tirreno e GEDI, due storie che raccontano la stessa crisi

C’è un filo rosso che attraversa le rimostranze sindacali delle giornaliste e dei giornalisti de…

1 giorno ago

Manovra, emittenza locale a rischio: “Avanti con gli emendamenti”

Protestano le associazioni di radio, tv ed emittenza locale: la manovra, così com’è, rischia di…

1 giorno ago

Meloni al veleno su Gedi: “Non diceva nulla sui licenziamenti a Stellantis”

Meloni contro l’opposizione sulla vicenda legata alla vendita del Gruppo Gedi, e quindi di Repubblica…

1 giorno ago