Gli edicolanti chiedono anche di intervenire per correggere gli effetti negativi prodotti dalle leggi sulla liberalizzazione, che rischiano di penalizzare solo le edicole, per garantire il mantenimento di un sistema distributivo capillare, fondamentale per diffondere gli strumenti della lettura, per tutelare anche l’interesse sociale da queste rappresentato in attesa di una riforma dell’intero sistema. L’assemblea prende atto, con moderata soddisfazione, che il Sottosegretario con delega all’editoria, On. Giovanni Legnini, in conclusione della riunione del 19 giugno scorso con le organizzazioni sindacali degli edicolanti, ha avuto modo di evidenziare la necessità di avviare con urgenza un percorso per affrontare le questioni che richiedono un intervento immediato e l’importanza di fornire un quadro normativo, chiaro ed uniforme, alle Regioni e ai Comuni anche in considerazione del fatto che la vendita dei giornali non è da annoverarsi tra le normali attività commerciali, in virtù della importante funzione di interesse generale che riveste. Inoltre, l’assemblea ha evidenziato che tra i principali effetti negativi prodotti dalle recente legislazione vi è la posizione, di fatto, di assoluto monopolio che vengono ad assumere i Distributori Locali della carta stampata, e che, pertanto, in questa fase non sia opportuno procedere con la disdetta del vigente Accordo Nazionale per la vendita della carta stampata, stipulato con la FIEG (Federazione Italiana Editori Giornalai), in quanto renderebbe gli stessi Distributori Locali ancora più liberi di fare ciò che vogliono. In questo quadro ritengono estremamente scorretta, oltre che lesiva degli interessi degli edicolanti, la unilaterale iniziativa assunta dal Distributore Locale di far sottoscrivere un contratto agli stessi edicolanti, (cosa peraltro che ha già iniziato a fare con le nuove attività e con i subentri a quelle già attive). Gli stessi edicolanti sono chiamati alla corresponsione di un importo pari a 150 euro mensili a fronte di una non meglio specificata consulenza di marketing (che si ipotizza essere legata ai costi della consegna dei giornali all’edicola che l’Accordo Nazionale non prevede essere a carico degli edicolanti).L’assemblea auspica una presa di coscienza da parte di tutta la categoria della gravità del momento e ritiene opportuno portare all’attenzione dell’opinione pubblica, delle amministrazioni locali e delle forze politiche l’attuale situazione degli edicolanti bergamaschi, che non può che essere peggiorata dalla già grave crisi che attanaglia il paese.
Fonte: bergamonews.it
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