La battaglia di Twitter è iniziata: Elon Musk rinuncia al “posto” in consiglio d’amministrazione ma un gruppo di investitori è pronto a trascinarlo davanti a un tribunale. Il magnate di Tesla non avrebbe avvisato entro i tempi stabiliti gli organismi della Sec. Musk avrebbe dovuto dichiarare alla Sec il suo interesse e quindi la volontà di acquistare il 9 per cento (ulteriore) di azioni Twitter portandone il prezzo a subire un aumento del 27 per cento. E avrebbe dovuto farlo entro il 24 marzo. Invece, fino al 4 aprile non ha comunicato niente a nessun organismo.
Gli altri azionisti lamentano una distorsione nel prezzo delle azioni stesse. Secondo quanto lamentano gli altri investitori, il mancato “avviso” da parte di Musk gli avrebbe consentito di “risparmiare” ben 143 milioni. Avrebbe dunque distorto a suo favore il mercato. Che, avvisato della sua volontà di superare la soglia del 5 per cento, avrebbe potuto acquisire azioni a prezzo “normale”. Pronta, dunque, l’azione collettiva. Ma c’è anche un’altra notizia attorno al quartier generale del social dell’Uccellino blu.
Elon Musk avrebbe rinunciato a sedere all’interno del board direttivo di Twitter. Nonostante la sua “forza” all’interno del capitale sociale della creatura di Jack Dorsay. Lui tace, anche in questo caso. O meglio, lascia che a parlare per lui sia uno dei suoi dirigenti. Come riporta Adn Kronos, Parag Agrawal, Ceo della compagnia, ha twittato il gran rifiuto di Musk. “La nomina di Elon come membro del board avrebbe dovuto diventare effettiva dal 9 aprile, ma la stessa mattina Elon ha reso noto che non sarebbe entrato nel board. Credo sia la soluzione migliore. Abbiamo sempre preso in considerazione, e continueremo a farlo, gli input dei nostri azionisti, a prescindere che siano nel board o meno. Elon è il nostro principale azionista e siamo pronti ad accogliere le sue sollecitazioni”.
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