Facebook cambierà la sua policy sui “nick” utilizzabili sul social. Tempo fa il sito aveva chiesto agli utenti di utilizzare loro veri nomi, una mossa a cui ha fatto seguito un’ampia indignazione degli utenti e la chiusura di centinaia di account, tra cui quelli di un grande numero di drag queen che non potevano utilizzare i loro nomi d’arte. Uno dei responsabili di alto profilo di Facebook, Christopher Cox, ha chiesto scusa in un post per il blocco, scrivendo che gli utenti interessati possono tornare ad utilizzare i loro alias. “Lo spirito della nostra politica è che tutti su Facebook utilizzino il nome autentico che usano nella vita reale”, ma favorendo l’utilizzo di alias. Non sono poche le categorie di persone e professionisti che utilizzano i nomi d’arte sui social media. Per lavoro ma anche per protezione, magari da stalker. Molti vedono il loro nome d’arte come parte integrante della loro identità. E gli attivisti per la privacy hanno messo in dubbio le motivazioni iniziali di Facebook della società, dicendo che la spinta per convincere la gente a utilizzare la loro identità reali aiuta Facebook a tracciare dati personali in modo da poter inviare messaggi pubblicitari mirati. Facebook aveva detto in precedenza che avrebbe dato agli utenti due settimane per adattare i loro profili per mostrare il loro vero nome o convertire le loro pagine personali in pagine fan che consentono l’uso di soprannomi. Il dibattito sul futuro di anonimato in rete è turbolento, con il risultato che porta profonde implicazioni per l’uso di Internet in tutto il mondo.Nel mese di luglio, Google ha rimosso le restrizioni sull’uso degli alias sul suo social network Google+, inchinandosi alle richieste da parte degli utenti per la privacy.
Fonte: Rass. Stampa Repubblica