La Fnsi, scesa in piazza ieri a Montecitorio, ha “consegnato” la sua ‘agenda’ delle priorità al governo. La manifestazione ha registrato la partecipazione anche dei vertici dell’istituto nazionale della previdenza dei giornalisti, il cui futuro rappresenta un tema caldissimo che toglie il sonno a un’intera categoria. L’istituto, ormai da anni, vive in cattivissime acque e rischia, tra le altre cose, il commissariamento. Il tema, dunque, è vivo sul futuro e le aspettative dei giornalisti mentre il settore dell’editoria registra, con la pandemia Covid, l’aggravarsi di una crisi già sistemica che da anni attanagliava le possibilità di espansione e di sviluppo dell’intero comparto economico.
Ieri, a Montecitorio, il presidente Fnsi Beppe Giulietti ha segnato in rosso i temi “caldi” su cui la Fnsi vorrebbe subito un intervento da parte dell’esecutivo Draghi: “Occorre votare l’equo compenso, tutelare i cronisti minacciati, riformare la Rai. Sono tutti provvedimenti a costo zero, fermi da 20 anni. Se l’unica misura all’orizzonte è il commissariamento dell’Inpgi non ci siamo, perché qui siamo di fronte a un commissariamento dell’art.21 della Costituzione”. Alle parole di Giulietti sono seguite quelle del segretario generale Fnsi Raffaele Lorusso che ci ha tenuto a specificare il carattere “neutrale” della iniziativa: “Questa non e’ una manifestazione contro qualcuno ma per la tutela dell’articolo 21 della Costituzione, per i co.co.co., colleghi che fanno lo stesso lavoro delle redazioni ma che vengono pagati un decimo. Occorre cancellare il carcere, fermare le querele bavaglio. Alla vigilia del Pnrr è necessario affrontare il tema dell’informazione. Aprire un tavolo dedicato al tema del lavoro nel suo complesso”.
Anche la presidente Inpgi Marina Macelloni ha voluto affermare la sua visione della situazione: “Noi giornalisti non siamo responsabili di questa crisi, siamo le vittime. Siamo pronti a fare sacrifici, ma devono essere sacrifici utili perche’ altrimenti serviranno solo ad avere il nostro scalpo. Serve un confronto ampio con il governo per affrontare la crisi nel suo insieme e parlare di crescita e investimenti”.
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