Dal Brasile un provvedimento potenzialmente storico. Il giudice Paulo Cesar De Carvalho, della Quinta Corte Civile di Victoria, ha dato ad Apple e Google 10 giorni di tempo per rimuovere dagli store e dagli smartphone degli utenti l’applicazione Secret, una specie di finestra su cui l’utente può pubblicare i propri pensieri senza rendere nota la sua identità. Sarebbe coinvolta anche Cryptic, app simile elaborata da Microsoft. All’origine dell’ingiunzione c’è il controverso art.5 della Costituzione brasiliana, che non consente la libertà di espressione in forma anonima. L’autorità giudiziaria teme fenomeni di diffamazione e cyberbullismo sotto la protezione dell’anonimato. Scaduto il tempo concesso, le due multinazionali dell’Ict dovranno pagare circa 6600 euro per ogni giorno di ritardo. Per Apple e Google ci sono due possibilità: ricorrere in appello o adeguarsi alla sentenza, cancellando le applicazioni dai dispositivi dei propri utenti. Quest’ultima ipotesi non avrebbe precedenti e potrebbe crearne di pericolosi. L’app Blacklist è un software di cui Apple dispone per mettere in una lista nera e disattivare in remoto app acquistate da utenti. Sarebbe usata ufficialmente per la prima volta, nel caso in cui la società di Cupertino decidesse di ottemperare all’ordinanza. Inoltre non è chiara la portata del provvedimento. Si applica solo ai dispositivi acquistati in Brasile o anche a quelli dei numerosi turisti che visitano il paese?