Editoria

“Giostra del Gol”, la denuncia Usigrai: “Perché viale Mazzini ha taciuto?”

Prosegue la dura battaglia di civiltà ingaggiata dal quotidiano Gente d’Italia a difesa del programma sportivo Rai “La Giostra del Gol”. Gli annunci relativi all’imminente chiusura, per la prossima stagione, della trasmissione televisiva che assicura a oltre cinquanta milioni di italiani nel mondo la vicinanza alla madrepatria tramite i valori dello sport hanno indotto a mobilitarsi, anche l’Usigrai.

Intervistato proprio dal quotidiano diretto da Mimmo Porpiglia, il segretario del sindacato dei giornalisti Rai Vittorio Di Trapani ha affermato: “La colpa della Rai è stata di non aver avuto una parte nel denunciare, tenendo conto che oggi i diritti sportivi tv vengono ceduti nel legittimo business delle società di calcio senza tenere conto però dell’interesse dei cittadini e i connazionali all’estero vivono lo sport anche come legame con la terra d’origine. Non si comprende che tutto ciò ha un valore sociale”. Quindi Di Trapani ha aggiunto: “Come Usigrai abbiamo chiesto alla Rai la contestazione del bando perchè a nostro giudizio non rispettava l’obbligo di massima visibilità previsto dalle legislazioni vigenti. L’abbiamo detto, l’ho fatto io nelle vesti di segretario Usigrai, ma questo è vero: la Rai si è chiusa in uno sbagliatissimo silenzio. Si tratta della politica del silenzio che io ho contestato a questa azienda e che ha caratterizzato questo mandato”. E dunque ha puntualizzato: “L’Agcom aveva dato una indicazione molto chiara che era quella di massimizzare la visibilità. Questo per ribadire che noi come sindacato stiamo seguendo da tempo la situazione”.

Il sindacato aveva sollevato, come ha raccontato Di Trapani un duplice problema: “Noi avevamo fatto domanda formale all’azienda in svariati incontri avuti, per diversi temi e l’avevamo sollecitata. Abbiamo parlato con Laganà, consigliere del CdA eletto dai dipendenti e quindi anche nostro punto di riferimento. Ma più in generale, a mio giudizio, va ribadito,  che la Lega Calcio è responsabile del fatto che i cittadini italiani all’estero non potranno guardare le partite per i motivi spiegati. E, punto due: la Rai che fino ad oggi ha garantito questo servizio, ma non potrà più continuare perchè  quel pacchetto non è più in vendita: ha sbagliato a non aver lanciato l’allarme in merito a quanto stava accadendo e non aver contestato la decisione della Lega”.

Una pietosa soluzione è stata individuata: sostituire agli highlights della Serie A, quelli della B. Una proposta irricevibile, tanto per gli italiani all’estero quanto per l’Usigrai: “Non è che si toglie la A per la B  è che non potendo offrire la massima serie si valuta l’acquisto della B. Ovvio che le due cose non sono paragonabili. Non so se sotto una spinta governativa-diplomatica si possa recuperare qualcosa per i diritti, visto che ci sono contratti firmati. Adesso però anche se la Rai volesse comprare i diritti, ci sono diversi soggetti. È difficile. Ecco perchè si sta pensando alla B. Mi hanno detto che squadre di B rappresentano il territorio all’estero, ma non vivendo quella realtà non posso dare un giudizio in merito. Si può lavorare sugli highlights della A, non potrà essere quello di prima, ma almeno qualcosa, certo poco, ma anche qui si deve trattare con chi è in possesso dei diritti: rischiano di costare molto di più”.

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