Giornalisti: pubblicista non rivela la fonte, assolta in appello. In primo grado era stata condannata a 20 giorni

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giornalismoL’Ordine dei giornalisti di Sicilia esprime soddisfazione per l’assoluzione della giornalista Giulia Martorana, decisa dalla Corte d’appello di Caltanissetta, che ha riformato una sentenza di condanna a 20 giorni di arresto, pronunciata dal Tribunale di Enna per il reato di favoreggiamento.    La pubblicista, difesa dall’avvocato Gianfranco D’Alessandro, aveva taciuto il nome della fonte che le aveva rivelato una notizia, ma il segreto professionale non le era stato riconosciuto, dato che il codice lo ammette solo per i giornalisti professionisti. L’assoluzione in appello, le cui motivazioni saranno rese note nei prossimi mesi, è con la formula “perché il fatto non sussiste”.    L’Ordine di Sicilia auspica che con questa decisione la magistratura siciliana abbia recepito le tesi più innovative sul segreto professionale dei giornalisti, riconoscendo che anche un pubblicista possa avvalersene. Sarebbe comunque decisiva una modifica del codice di procedura penale, che espressamente prevedesse che a potersi avvalere del segreto non siano solo i giornalisti professionisti ma, più in generale, i giornalisti iscritti all’albo. Probabilmente i giudici  faranno riferimento nelle motivazioni all’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo nella interpretazione che ne dà la Corte di Strasburgo: i cittadini europei, che svolgono la professione di giornalista, hanno diritto alla tutela delle loro fonti e  al segreto sulle stesse (sentenza Goodwin e seguenti).(ANSA+ www.francoabruzzo.it).

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