«Stagisti (e neanche tutti iscritti alle scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine) al posto di contratti a termine, per sostituire i giornalisti assenti per ferie durante l’estate, come da contratto». La segnalazione è venuta da una nota congiunta dei cdr di QN, La Nazione, il Resto del Carlino e Il Giorno, i quotidiani del Gruppo Poligrafici, «che, come ogni anno», hanno chiesto «le indispensabili sostituzioni estive previste dal contratto nazionale di lavoro». La presa di posizione, diffusa dall’Aser, l’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna, aggiunge che «nonostante le proteste dei Comitati, l’azienda ha cominciato immediatamente a ‘insediarè gli stagisti nelle redazioni, e per di più proprio durante una difficile trattativa su un un’ipotesi di riorganizzazione del lavoro che prevederebbe un drastico ‘tagliò dei giornalisti all’interno del Gruppo». «Di fronte a questa provocazione, che tende chiaramente a forzare la mano e a far trovare i sindacati di base, l’Ordine e la Fnsi davanti al fatto compiuto, i Comitati di Redazione chiedono dunque agli organismi nazionali di categoria e ai loro rappresentanti territoriali un immediato e deciso intervento, come la sospensione dei suddetti stage, a tutela dei colleghi in attività, dei bilanci dell’Inpgi e della stessa dignità professionale». «Nessuno mette in dubbio le leggi e i diritti dei giovani delle scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine – ricordano gli organismi sindacali estendendo la critica agli altri editori -. Ma è altrettanto ovvio che l’esercizio di tali diritti non deve mai costituire, in alcun modo, un danno per chi già lavora nelle redazioni o per chi – magari estromesso o in perenne precariato – ci vorrebbe lavorare (vedi i disoccupati) accontentandosi di un semplice contratto a termine».