L’Ordine dei giornalisti celebra cinquant’anni. E in occasione della ricorrenza il gesuita Francesco Occhetta della rivista Civiltà Cattolica propone di rilasciare il tesserino solo a chi esercita realmente la professione del giornalista. In un editoriale, Occhetta scrive che bisognerebbe, a suo giudizio: “Includere tra i professionisti tutti quei pubblicisti che lavorano da anni in modo esclusivo e continuo, subordinare l’iscrizione all’albo all’effettivo esercizio della professione, creare un albo speciale senza diritto di voto per gli emeriti”. “A metà degli anni ’70 – ricorda il gesuita – nasce un pubblicismo diverso da quello pensato dalla legge: costituito da giornalisti che svolgono la professione in modo esclusivo, ma non vengono remunerati come i professionisti”. Eddo, dunque: “sorgere un problema legato al principio di giustizia. Sono gli anni dei privilegi per i professionisti che fanno perdere all’interno dell’Ordine il senso della solidarietà e producono vere e proprie classi diverse”. Oggi, conclude Occhetta: “oltre il 70% dei neo-giornalisti professionisti arriva da un praticantato d’ufficio, mentre il praticantato tradizionale (art. 35) giunge al suo capolinea”.
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