È scontro tra giornalisti e proprietà nel gruppo Riffeser. Scattano gli scioperi a fronte del piano di esuberi varato dalla dirigenza che ha fatto infuriare i lavoratori del gruppo che riunisce Qn, La Nazione, Resto del Carlino, il Giorno.
In una nota di qualche giorno fa, i giornalisti de Il Giorno hanno annunciato l’intenzione di scioperare a fronte del piano che prevede 112 esuberi su 283 posizioni. “Purtroppo nelle ultime settimane ancora una volta abbiamo registrato la totale incapacità di organizzazione e strategia da parte dei vertici aziendali che sta provocando danni irreparabili alle nostre testate. Il piano di riorganizzazione prevede dal primo gennaio 2020 la richiesta di un contratto di solidarietà spropositato: 48 giorni all’anno concentrati in sei mesi, che di fatto sono otto giorni ogni mese, da gennaio a marzo e da ottobre a dicembre, sia nel 2020 sia nel 2021. Oltre alla richiesta di uno smaltimento ferie forzato nei restanti sei mesi. L’Azienda vuole poi il mancato godimento delle corte durante i mesi di solidarietà”.
E ancora: “Tutto questo metterebbe a rischio l’operatività delle redazioni e renderebbe impossibile la realizzazione dei giornali e dei siti web. Il piano, che prevede 112 esuberi su 283 redattori, potrebbe essere affiancato dall’accorpamento di edizioni e dalla chiusura di redazioni, oltre alla trasformazione dei colleghi della redazione di Roma in articoli 2”. Tutto ciò ha avuto delle conseguenze: “I giornalisti del Gruppo sono stremati da una rivoluzione grafica che ha impoverito il giornale, aggravato i carichi di lavoro, affamato collaboratori e corrispondenti, alcuni dei quali non raggiungeranno il tetto minimo dei pezzi. Questi drastici cambiamenti hanno, inoltre, provocato le proteste di tantissimi storici lettori. Nella realizzazione di questa nuova grafica i giornalisti non sono stati coinvolti e i risultati si vedono: pagine non chiare, articoli illeggibili per la diminuzione della dimensione dei caratteri e contenuti molto più scarsi, che rischiano di impoverirsi ulteriormente per il taglio dei fotografi”.
Quindi la chiosa: “Il Coordinamento dei Cdr è molto preoccupato per come viene gestita l’Azienda e per le ricadute di queste decisioni scellerate sui nostri giornali, senza proporre ai tavoli sindacali progetti alternativi ad esempio di sviluppo dei portali internet e dell’informazione digitale. Dai manager del Gruppo continuano ad arrivare solo poche idee e molto confuse per tagliare i nostri stipendi. Da oggi in poi saremo impegnati nel pubblicizzare la malagestione delle nostre storiche testate in tutta Italia con assemblee e comunicati stampa, fino a quando dalla Poligrafici Editoriale, gestita dal presidente degli editori della Fieg Andrea Riffeser Monti, non arriveranno idee e progetti all’altezza della storia delle nostre testate, del nostro lavoro e del rispetto dei nostri lettori”.