Alzata di scudi dell’Odg Sicilia: “Solo i giornalisti firmino i comunicati”

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Palazzo d'Orleans, sede della Regione Sicilia

Solo gli iscritti all’albo professionale, cioè i giornalisti, possono firmare i comunicati stampa. Ciò che pare una norma di buon senso, qualcosa di assodato, come ogni argomento ovvio va, evidentemente, ricordato e sottolineato. Così come ha deciso di fare l’Ordine dei Giornalisti della Sicilia che ha ribadito le condizioni minime per un comunicato stampa: essere firmato da un giornalista regolarmente iscritto. Altrimenti si ha ragione a parlare di esercizio abusivo della professione. A Siracusa, l’Odg Siciliano s’è riunito in consiglio proprio per fare il punto della situazione dopo le ennesime e ulteriori segnalazioni in materia. “Un argomento, quello dell’esercizio abusivo, che negli ultimi anni sta acquisendo una sempre maggiore centralità nel dibattito inerente le criticità che investono il nostro settore”, si legge in una nota dell’ordine. Che denuncia: “L’Odg Sicilia continua a ricevere sistematicamente segnalazioni di casi di chi si improvvisa giornalista ma non lo è, di chi si cimenta in una professione sconoscendone i meccanismi che la regolamentano, gli aspetti normativi, la deontologia”.

I giornalisti siciliani sono determinati ad andare fino in fondo: “Non ci si improvvisa giornalisti: l’Ordine non è spettatore passivo dinnanzi a un fenomeno che distorce il senso di un mestiere, privando di fatto i colleghi della possibilità stessa di esercitarlo. L’esercizio abusivo della professione è un reato punito dall’articolo 348 del codice penale. Prevede reclusioni e multe. Lo ricordiamo anzitutto a noi stessi, che nell’esercizio delle nostre attività monitoriamo segnalazioni e casi, riservandoci di agire nelle sedi competenti in difesa dei colleghi e della professione che rappresentiamo”.

A margine del Consiglio di Siracusa, poi, l’Odg ha voluto cogliere “l’occasione per ricordarlo anche ai colleghi direttori di testate: i comunicati stampa cui viene data diffusione nei giornali cartacei, sul web, nelle radio, nelle televisioni, devono essere firmati da giornalisti professionisti o pubblicisti iscritti all’Albo”.

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