I giornalisti ancora nel mirino dei violenti, nuova aggressione ai danni di una troupe della Rai. Giornalisti e operatori stavano raccontando, a Favara in provincia di Agrigento, l’omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo, avvenuto all’interno del suo stesso studio dove è stato colpito più volte a pistolettate. Mentre stavano lavorando, sono stati affrontati da alcune persone che hanno chiesto loro, poco gentilmente, di chiudere le telecamere e di allontanarsi. Insieme agli operatori Rai c’era anche un gruppo di giornalisti locali.
La questione riporta d’attualità il tema delle minacce e delle aggressioni ai danni dei cronisti in Italia. E l’episodio ha scatenato un’ondata di solidarietà e vicinanza ai giornalisti e agli operatori coinvolti. L’associazione siciliana della stampa in una nota ha espresso solidarietà ai giornalisti e agli operatori televisivi che l’altro pomeriggio, a Favara (Agrigento), hanno subito un’aggressione fisica e verbale mentre stavano documentando un grave fatto di cronaca: il delitto del cardiologo Gaetano Alaimo.
Nel documento dell’Assostampa si legge una posizione di “massimo rispetto per il dolore dei familiari della vittima ma riteniamo assolutamente inaccettabile e ingiustificabile il comportamento violento di taluni soggetti nei confronti di cronisti e operatori – tra questi anche una troupe della Rai – che stavano semplicemente svolgendo il loro lavoro con compostezza e professionalità a garanzia del diritto di informazione dei cittadini”.
Sui fatti è intervenuto anche il cdr del Tgr Rai della Sicilia. “Il Cdr della Tgr Sicilia e la fiduciaria della redazione Rai di Catania esprimono solidarietà e vicinanza ai colleghi e alle troupe vittime, nel pomeriggio di oggi, di aggressione mentre svolgevano il proprio lavoro a Favara”. E infine la chiosa: “Giudichiamo inaccettabile l’intimidazione ai colleghi che con il loro lavoro stavano garantendo la doverosa informazione ai cittadini documentando il grave fatto di cronaca accaduto nella cittadina agrigentina”.