Giornalisti aggrediti perché tentavano di fare il loro mestiere, a Roma è ormai emergenza. Gli episodi delle ultime ore hanno dimostrato quanto sia diventato difficile il ruolo del cronista. A cui è praticamente “impedito” di svolgere la sua funzione sui luoghi dove si verificano i fatti di cronaca. Minacce e aggressioni sono all’ordine del giorno. E il fatto che avvengano nella Capitale, alla piena luce del giorno, fa sorgere un ulteriore ombra di sospetto e inquietudine nella calda estate romana.
A questa tendenza si è ribellato il presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, che in una nota ha espresso tutto il rammarico e la frustrazione rispetto a una situazione ormai incancrenitasi. Bartoli ha tuonato. “A Roma nel giro di due giorni vi sono stati diversi episodi di minacce gravi contro i giornalisti, prima i tentativi di aggressione ai colleghi intervenuti per riprendere il grande incendio di Centocelle, oggi (ieri ndr) l’incomprensibile aggressione verbale contro la collega Romina Marceca, rea di essere andata sul posto dove madre e figlio hanno perso la vita per l’incendio della casa”.
Quindi ha spiegato: “Sono solo gli ultimi di una catena crescente, in tutta Italia, di intimidazioni e violenze ingiustificate contro i giornalisti. Alle colleghe e ai colleghi tutta la solidarietà dell’Ordine. Alle istituzioni chiediamo che vengano varate le norme affinché minacce ed aggressioni ai cronisti siano considerate come aggravanti dei rispettivi reati”. La proposta di legge, dunque, torna al centro del dibattito politico e istituzionale sull’informazione italiana.
Un mese fa, il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti insieme al sindacato della Fnsi aveva fatto recapitare sul tavolo del ministro alla Giustizia Marta Cartabia e del titolare del dicastero degli Interni Luciana Lamorgese una proposta per inserire nell’ordinamento penale italiano, una legge che introducesse un’aggravante nei casi di aggressione con vittime giornalisti e operatori dell’informazione.
Il testo della proposta legislativa è stato fatto recapitare da Odg e Fnsi direttamente ai ministri della giustizia e degli interni, Marta Cartabia e Luciana Lamorgese. Il documento prevede nel caso di giornalisti aggrediti, “la proposta di modifica tra virgolette: chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno è punito a querela della persona offesa con la multa fino a 1.032 euro. Se la minaccia è grave ‘o è rivolta ad un giornalista o a un foto-telecineoperatore nell’esercizio delle sue funzioni’ o è fatta in uno dei modi indicati dall’articolo 339 la pena e’ della reclusione fino a 1 anno”.