Nei giorni scorsi al giornalista della Stampa Iacopo Iacoboni è stato negato l’accesso alla convention Sum#2 del Movimento Cinque Stelle organizzata in ricordo di GianRoberto Casaleggio a Ivrea. ”Abbiamo l’ordine di non farla entrare” è stato detto al giornalista dagli addetti alla sicurezza. Il movimento di Beppe Grillo ha giustificato il gesto, dicendo che il giornalista non aveva richiesto l’accredito secondo le regole previste . “ Il giornalista della Stampa non ha mai presentato – ha dichiarato il Movimento – domanda di accredito, né entro i termini stabiliti né tardivamente, inoltre in rappresentanza del quotidiano La stampa era già stato accreditato il giornalista Ilario Lombardo”. Il giornale torinese ha riferito invece che dietro ci sarebbero questioni personali per alcuni articoli scritti dal giornalista del quotidiano. “Mi spiace come un giornalista sia rimasto fuori, avete sbagliato” – ha commentato Enrico Mentana, ospite della convention, che ha criticato la scelta di negare l’accesso al cronista del quotidiano. Il giornalista Gianluigi Nuzzi, direttore dell’evento ha giudicato con toni accesi la reazione del direttore del TG7. ” Aveva un accredito tarocco, le regole valgono per tutti anche per i giornalisti ”. Immediata e dura la risposta della Stampa. “E’ inaccettabile – ha scritto il quotidiano in un comunicato – che a un giornalista e alla testata che rappresenta sia impedito di fare il proprio lavoro, perché si dissente da ciò che hai scritto. Ed è incomprensibile che ciò venga ad opera di una forza politica nella formazione del prossimo governo e che si fa interprete della necessità del dialogo in una fase politica tanto delicata. Chi lavora per guidare il paese non deve temere opinioni dissenzienti, anche le più orticanti: è qui che si vede la maturità di un movimento politico”. Anche le associazioni di categoria hanno parlato di grave discriminazione, oltre che un grave tentativo di negare il diritto di cronaca. “Si tratta dicono – FNSI e Ordine dei giornalisti – di episodi sempre più diffusi e per questo da condannare e respingere da qualsiasi parte provengono”. In difesa di Iacoboni è intervenuto il giornalista neo deputato Emilio Carelli, che dopo aver assistito alla scena, ha deciso di farlo entrare come ospite, ma la sua richiesta è stata rifiutata. Alla convention c’era tutto il popolo Cinquestelle, i lobbisti, i pr di grandi aziende, gli sponsor venuti a tastare il terreno post vittoria. Altri ospiti illustri del raduno sono stati i giornalisti penta stellati eletti in parlamento. Il grande assente dell’evento è stato invece il fondatore dei M5S Beppe Grillo impegnato in uno spettacolo a Zurigo. Il rapporto conflittuale dei pentastellati con la stampa e la loro difficoltà ad accettare le critiche è noto al modo dei media. Nei mesi scorsi dopo le elezioni politiche, il responsabile della comunicazione del M5S Rocco Casalino ha chiamato i giornalisti brutti, cattivi e inutili, ordinando ai nei eletti di non parlare con la stampa. Il giornalista Iacopo Jacoboni, non gradito al Movimento, è autore del libro L’ Esperimento , molto critico sulla genesi e le regole interne del Movimento del comico genovese. Il cronista della stampa ha definito il gruppo dei Cinque Stelle, un movimento creato in laboratorio. “Il movimento Cinque Stelle – scrive il giornalista – è un esperimento d’ingegneria sociale che ha inizio molti anni prima di diventare una realtà, pubblica, votabile addirittura in lizza per il Governo del Paese”. “L’esperimento smonta in radice l’idea che il Movimento Cinque Stelle sia un partito. Non è un partito almeno in origine, ma uno strumento che mima il partito, i suoi meccanismi, le sue figure come Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Paola Taverna, Barbara Lezzi, Roberta Lombardi; personaggi della società civile, l’avvocato, l’impegnato, il fessacchiotto, ciascun aderente a un canone, ciascun somigliante a qualcuno che già esiste. Il perfetto antagonista è invece rappresentato da Roberto Fico che simpatizza con una certa sinistra senza mai fare la mossa decisiva”. Secondo Iacoboni il Movimento di Casaleggio & Associati è uno strumento che può essere governato verso qualsiasi scopo o direzione. Il libro ricostruisce la storia del Movimento quando Roberto Casaleggio era un giovane manager alla guida della Web Egg, una piccola azienda di sviluppo tecnologico e consulenza informatica e costituì un team di settecento impiegati che sperimentavano tecniche di formazione e distribuzione del consenso. “Ci vediamo in una riunione ristretta per decidere cosa lanciare su Intranet, per usare un’espressione di Roberto Casaleggio – racconta Boffè ex penta stellato nel libro di Jacoboni – allora giovanissimo ingegnere aziendale, all’ inizio per discutere apertamente di qualsiasi argomento. A un certo punto s’iniziò a usare il forum per far passare certe posizioni di Roberto Casaleggio come se fossero frutto di una discussione democratica. Il metodo organizzato in queste riunioni, era il seguente: un membro dal gruppo funzionale lancia la discussione sul tema, un altro membro risponde con una posizione contrastante, poi altri due membri prendono le parti del primo. Un po’ alla volta i normali dipendenti prendevano le parti del primo, e si creava quella che Roberto chiamava la valanga del consenso .“ “Ogni tanto venivano inserite nel Forum rotture, o rumori fondamentale o distorsioni pilotate dall’opinione. Testate sia sui punti di vista sostenuti dall’ iniziatore della discussione, sia su quelli che lo avversarono in maniera più critica. “Il giochino era molto divertente all’ inizio – racconta Boffè – puoi immaginarsi per un under trenta, ritrovarsi a pianificare azioni di questo tipo a vedere che funzionavano. Ma poi mi resi conto che non era altro che un esperimento d’ingegneria sociale per capire quali fossero, metodi più efficaci per manipolare le opinioni e creare il consenso con una discussione apparentemente democratica. Ma i cui confini sono stabiliti dall’alto.”.
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Nuzzi non mi piace ma i grillini mi piaccion ancora meno, quando inizierà il reflusso dei voti verso partiti seri?
Non vedo l'ora.
Fammi un esempio di Partito serio che poi ti mando la lista dei Condannati in via definitiva, sia col 3zo grado di giudizio che il 2ndo e/o il 1mo.