Giornali: La Stampa-Secolo XIX, la fusione si avvicina

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La Stampa e il Secolo XIX, fusione non senza polemiche per i due storici giornali italiani
La Stampa e il Secolo XIX, fusione non senza polemiche per i due storici giornali italiani

Giornali italiani, le difficoltà di fine 2014 continuano nel 2015. Particolare risalto in questo momento alla vicenda della fusione tra La Stampa ed il Secolo XIX: un articolo potrà essere pubblicato per entrambe le testate (per un totale di 4 “copie”, considerando anche i due siti web) pur essendo retribuito con un solo gettone. Tutto ciò vale tanto per i collaboratori quanto per i redattori, sia pubblicisti che professionisti. Sullo sfondo resta sempre il licenziamento per certi versi incomprensibile di Angelo Fresia e Guglielmo Oliviero, che ha lasciato numerosi strascichi.

La lettera ai redattori
Intorno al 22 dicembre l’Editrice La Stampa Spa ha trasmesso ai collaboratori un lettera in cui avvertiva redattori e collaboratori dei due giornali della possibilità di pubblicare un pezzo identico nelle due testate. Nel pacchetto, continua la lettera, è compresa anche la pubblicazione degli articoli sui siti internet delle testate della società editrice Itedi (Italiana Editrice) Spa. La lettera ricorda ai giornalisti che dal 10 gennaio 2015 i contributi scritti “potranno essere pubblicati, fermo restando il compenso già concordato, su tutte le testate (inclusi i relativi inserti e supplementi), sia cartacee che digitali, edite dalla Italiana Editrice S.p.A., quali a titolo esemplificativo La Stampa e il Secolo XIX”.

I licenziamenti di Fresia e Olivero
In questo scenario si colloca anche la scomparsa dalle pagine dell’edizione di Savona della Stampa delle firme di Angelo Fresia e Guglielmo Oliviero. Dopo una lunga gavetta, i due redattori avevano chiesto di essere assunti e che venisse loro riconosciuto il ruolo full time che già esercitavano, e per farlo si sono rivolti ad uno studio legale di Milano. La risposta degli editori è stata una mazzata per entrambi: “è cessato il rapporto di fiducia, non abbiamo più bisogno di voi”. La vicenda, che si inserisce in un contesto generale non particolarmente roseo per i giornalisti, ad oggi non ha ancora trovato una vera e propria spiegazione, l’augurio è che il 2015 possa portare una risoluzione positiva per i due giornalisti.

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