Il voto di ieri espresso dalla Commissione bilancio sulla certezza del diritto ai contributi è una chiara dimostrazione che una materia così delicata come la tutela del pluralismo debba essere trattata in sede parlamentare. Questa la dichiarazione del Presidente della F.I.L.E – Federazione italiana liberi editori – Enzo Ghionni. Ora sarebbe necessario che questo voto, che appare una dichiarazione di intenti, si concretizzi nel reintegro delle somme necessarie a rendere concreto l’esercizio del diritto. Come associazione, continua Ghionni, abbiamo condiviso e continuiamo a condividere i principi del Regolamento di semplificazione predisposto dal sottosegretario Bonaiuti e dal Prof. Masi. Ma riteniamo che un provvedimento predisposto dalla maggioranza per tutelare le minoranze, perché sono queste fondamentali componenti della democrazia l’oggetto del pluralismo, fosse una contraddizione in termini. Inoltre, i tagli determinano il rischio, o meglio la certezza di chiusura, per circa 80 quotidiani e centinaia di periodici; in altri termini dell’ossatura del sistema pluralistico di informazione in Italia.
Il voto di ieri è stato espresso dalla Commissione bilancio all’unanimità. Il che significa che il tema del pluralismo e la salvaguardia della democrazia può essere uno dei punti per ripartire, come più volte richiesto dal Presidente della Repubblica, con un serio confronto tra maggioranza ed opposizione, tutelando anche le minoranze che in Parlamento non sono rappresentate. Ed allora ribadiamo la nostra proposta: ossia iniziare subito la discussione su una vera riforma dell’editoria, che tenga conto di tutti i temi connessi al rilancio dell’industria editoriale e del pluralismo. Discussione che può approdare in tempi strettissimi ad un testo equilibrato e condiviso. Il governo ha dimostrato di essere sensibile a questo tema. Ci auguriamo che il voto della Commissione bilancio di ieri sera possa rappresentare il punto di svolta per dotare il sistema dell’informazione di uno strumento di crescita.
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