Il Tribunale di Berlino ha dato ragione alla Federazione delle organizzazioni di consumatori tedeschi (Vzbv) contro la decisione di Facebook di vietare agli utenti di utilizzare pseudonimi al posto dei loro veri nomi. Facebook ha annunciato ricorso ma anche che terrà conto delle indicazioni relative alla privacy, allineandosi ai dettami imposti dall’Ue che entreranno in vigore il prossimo mese di giugno. Raggiunto da Reuters un portavoce di Menlo Park ha confermato che “stiamo lavorando per garantire che le nostre linee guida siano facili da capire e che i servizi offerti da Facebook siano conformi alle leggi”. La corte tedesca ha anche sostenuto che Facebook, vietando agli utenti di usare nickname, ha in realtà messo in atto un modo occulto di ottenere il loro consenso di utilizzarne i rispettivi nomi a fini commerciali e di catalogazione. Anche l’assenza di informazioni chiare circa le impostazioni predefinite in materia di privacy, tra le quali la condivisione della posizione geografica degli utenti, ha tratto in inganno i cittadini tedeschi.
Ricordiamo che entro il prossimo 31 gennaio 2025, le imprese editrici di testate che accedono…
Il Garante per la privacy sanziona ChatGpt: per Sam Altman e la sua Open Ai…
La notizia è passata, come spesso accade, quasi in sottofondo. In Italia Google è il…
Usigrai torna ad alzare la voce e lo fa sul piano di incentivazione all’esodo promosso…
Il gruppo Visibilia passa di mano: lo ha annunciato Il Giornale, ieri sera, nell’edizione online…
La voce ricavi di Google “vale” tre volte quella di Rcs-Cairo Communications, cinque volte Gedi.…