John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe definitivamente smembrata. “Ne rimarrà soltanto uno”, si diceva tanti anni fa citando quel cult che è stato Highlander. Ebbene, della lunga e ricca (un tempo) liste di testate che facevano parte del (fu) Gruppo Editoriale L’Espresso, rischia di restare soltanto La Stampa. Il Giornale, nei giorni scorsi, ha riportato la notizia per cui Elkann avrebbe dato mandato a una banca d’affari straniera per cercare compratori disposti a subentrare nella gestione di Repubblica. L’obiettivo del nipote dell’Avvocato sarebbe quello di piazzare il quotidiano, ed eventualmente anche la concessionaria pubblicitaria Manzoni, a una cordata di imprenditori sensibili al posizionamento politico ed editoriale del giornale stesso. Uno o più imprese, italiane oppure europee o magari entrambe, per ridare slancio a Repubblica. A Elkann, evidentemente, continuare a gestire uno strumento tanto prezioso politicamente quanto dispendioso dal punto di vista economico non serve più. La missione sarebbe stata compiuta. Insieme a quella di svuotare, letteralmente, il Gruppo Gedi che, pezzo dopo pezzo, testata locale dopo testata locale, è stato ceduto a brandelli. L’ultimo affare ha riguardato il Secolo XIX passato nelle mani dell’armatore Aponte. Prima c’era stata la vicenda dei “gioielli della corona”, i quotidiani del Nord Est, acquisiti dalla Nem guidata dal banchiere Enrico Marchi.
La vicenda Repubblica rischia di trascinarsi a lungo. Perché parliamo di uno dei top quotidiani italiani, politicamente esposto e capace di creare una comunità coesa e “militante” tra i suoi lettori. Già nei mesi scorsi le voci di cessione si erano rincorse. E si faceva il nome di Danilo Iervolino, che aveva già acquistato il settimanale L’Espresso (per poi cederlo interamente all’ex socio di minoranza Donato Ammaturo). Indiscrezioni, quelle, che furono subito smentite. E che oggi, a causa dell’esperienza non proprio indimenticabile dell’imprenditore campano alla guida del settimanale (finì con il comunicato del cdr che lo accusava di aver mancato alle sue stesse promesse), sembra meno praticabile. Uno dei nomi fatti, citato anche da Il Giornale, è stato quello di Vivendi. Ma per ora tutto appare prematuro. Il casting è iniziato. E con Repubblica, Elkann si prepara a smembrare definitivamente il gruppo Gedi.
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