Gedi cederà i giornali del Nord Est a Finint di Enrico Marchi (e soci)

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Gedi cederà i quotidiani del Nord Est alla cordata guidata da Banca Finint. Il gruppo di investitori si è riunito, capitanato proprio dalla Finint del “doge” Enrico Marchi, in una newco che ambisce ad acquistare le testate messe sul mercato da Gedi. La società, stando a quanto trapela in queste ore, in questa prima fase è composta, oltre che da Finint, da Alessandro Banzato (Acciaierie Venete), Enrico Carraro (Gruppo Carraro), Federico De` Stefani (Sit Group), le famiglie Nalini (Gruppo Carel) e Zanatta (Tecnica Group), Videomedia (società attiva nel campo televisivo con TvA e TeleChiara). Non è escluso l’ingresso di ulteriori e nuovi investitori nella newco. Si parla, con insistenza, del gruppo metallurgico friulano della Danieli che, per altro, è già impegnato nell’editora con Telefriuli.

Enrico Marchi, dunque, è il volto della seconda fase editoriale delle testate del Nordest, Il Piccolo, il Messaggero Veneto, il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, la Nuova di Venezia e Mestre, il Corriere delle Alpi e Nordest Economia. Ha fondato nel 1980 la Finanziaria Internazionale Holding che oggi opera su tre aree principali: servizi finanziari con Banca Finint, Infrastrutture con Save e business process outsourcing con Finint Bpo. Dal 2000, con Save è entrato nel mondo degli aeroporti. Partendo da Venezia fino ad acquisire il terzo sistema aeroportuale italiano e, nel 2009, una quota importante dell’aeroporto Charleroi di Bruxelles.

Gli altri imprenditori della cordata triveneta rappresentano il gotha dell’economia del Nord Est ricco del Paese. A cominciare da Acciaierie Venete di Banzato. Dopo Sae nella prima infornata di dismissioni di quotidiani locali, Gedi, con Finint, ha scelto un’offerta che proviene dal Nord Est, da investitori solidi per cedere le testate territoriali che erano ancora rimaste in forza al gruppo. La gestione Elkann-Agnelli del gruppo editoriale fondato, a suo tempo, da Eugenio Scalfari, continua a segnare cessioni e razionalizzazione. Ora la palla passa alle carte per sancire, dopo il conferimento dell’esclusiva dell’offerta, l’ammontare della proposta.

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