La Cgil tuona contro gli Elkann ma, questa volta, non si tratta di Stellantis bensì di Gedi. Il sindacato strattona la dirigenza dell’ex gruppo L’Espresso che ha deciso di cedere anche il Secolo XIX. La storica testata ligure sarà acquistata dagli armatori Aponte. Ma il tema non è legato solo ed esclusivamente all’ultima cessione bensì alla lunga e costante campagna di dismissione e sostanziale svuotamento del portafoglio di giornali del gruppo editoriale. Una strategia iniziata già da anni quasi coincidente con l’ingresso dei rampolli Agnelli alla guida del gruppo stesso.
Giulia Guida, segretaria nazionale di Slc Cgil ha espresso, in una nota, tutta la preoccupazione sua e del sindacato per le scelte di Gedi: “Le testate locali, specie quelle storiche come il Secolo XIX, sono presìdi di democrazia che non possono venire meno, pena l’impoverimento del tessuto civile, sociale e culturale dei territori”, ha dichiarato la sindacalista. Che ha aggiunto: “La libertà di informazione è un bene comune, preziosissimo, in nome della quale nel tempo la Slc non si è mai detta favorevole a scelte come quella che coinvolge oggi il Secolo XIX”.
Ma non è tutto, perché la Cgil rampogna gli Elkann anche su un altro aspetto, cruciale, delle conseguenze legate al disimpegno in Gedi: “Una contrarietà che perciò confermiamo -ha proseguito la sindacalista- insieme alla necessità della tenuta occupazionale delle maestranze, giornalisti e poligrafici, che hanno incarnato con il loro lavoro quella garanzia della libertà di informazione che oggi rischia di venire meno con l’incerto futuro della testata”.
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