Editoria

Gazzetta Mezzogiorno, Cdr chiede continuità pubblicazioni

Il futuro prossimo della Gazzetta del Mezzogiorno non fa dormire sonni tranquilli ai dipendenti. L’allarme è suonato già da un po’ e ogni giorno che passa sembra complicare la risoluzione di una vertenza che, trascinatasi da anni, assume i contorni del dramma. Il comitato di redazione del quotidiano pugliese ora alza la voce. La scadenza del 31 luglio si avvicina ormai a grandi falcate. Tempo da perdere non ce n’è più.

“Siamo stati facili profeti”

Preoccupazione, è la parola che riassume la posizione del comitato di redazione. Che in una nota ha spiegato. “Spiace essere stati facili profeti. Ma avevamo detto che con molta probabilità non si sarebbe concluso l’iter di cessione della testata alla scadenza del prossimo 31 luglio, visti i numerosi passaggi procedurali dovuti per legge”. E dunque. “Il Comitato di redazione lo aveva denunciato, lo scorso 17 giugno, al pari della Fnsi e delle Associazioni della Stampa di Puglia e Basilicata. Dopo aver appreso in una riunione con Ledi S.r.l., attuale affidatario della testata, che la Curatela del Fallimento di Mediterranea S.p.A. aveva comunicato la disdetta al 31 luglio 2021 del contratto per la concessione dell’uso della testata. Nonostante fosse in corso l’esame delle proposte concorrenti per l’acquisto della stessa”.

Una coltre di silenzio

I rappresentanti sindacali denunciano una coltre di silenzio. “Non è arrivata alcuna risposta, nemmeno ora che il rischio paventato sembra diventare drammaticamente più concreto. Nell’interesse dei colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno, anche creditori di Edisud S.p.A. in fallimento, a pochi giorni dalla data del 31 luglio, il Comitato di redazione torna dunque ad esprimere tutta la propria preoccupazione in vista dell’eventuale aggiudicazione definitiva della testata che non dovesse avvenire in continuità temporale”. E, pertanto, “il Cdr auspica vivamente, nel rigoroso rispetto della tempistica prevista dalla Legge Fallimentare e delle procedure ad essa collegate, quanto meno la proroga della gestione provvisoria con conseguente prosecuzione del relativo contratto, in attesa dell’esito della procedura, al fine di garantire, da un lato, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e, dall’altro, il maggior soddisfacimento dei creditori”.

Garantire continuità delle pubblicazioni

Secondo l’organo di rappresentanza dei giornalisti, l’obiettivo fondamentale è garantire la continuità delle pubblicazioni. “Un’eventuale sospensione comporterebbe, tra l’altro, una perdita considerevole del valore della testata, pregiudicando di conseguenza le professionalità dei giornalisti che vi lavorano”. E ancora. “La necessità che da parte delle due compagini societarie, firmatarie delle proposte di concordato depositate alla curatela del fallimento Mediterranea, vi siano impegni certi e verificabili sul futuro della Gazzetta del Mezzogiorno. E di chi ci lavora. E’ dall’ottobre del 2013 che, come dipendenti, affrontiamo una infinita stagione di ammortizzatori sociali. Stagione alla quale più di recente sono stati aggiunti ulteriori tagli alle retribuzioni e la chiusura di quasi tutte le redazioni decentrate. E ora ci vediamo testimoni, quasi inconsapevoli, di quello sta accadendo. In una procedura che è fatta di proposte e rilanci senza alcun confronto con la redazione. Alla quale va il merito di aver sinora garantito la pubblicazione del giornale sempre e comunque, anche in assenza di pagamento degli stipendi”.

“Ridare dignità alla Gazzetta del Mezzogiorno”

La richiesta dei giornalisti è chiara e netta. “Va garantita – conclude il Cdr -, nelle formule previste dalla legge, la continuità delle pubblicazioni, senza che la stessa continuità diventi però pretesto per comprimere prerogative e sviare procedure. E va utilizzato l’iter di aggiudicazione definitiva per svolgere un confronto sindacale finalizzato alla messa in sicurezza della redazione. Attraverso un piano di ristrutturazione definitivo, composto anche di quegli investimenti indispensabili per ridare dignità alla Gazzetta del Mezzogiorno e rimetterla al passo del mercato e dei tempi”.

 

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