Un fine settimana da leoni alla Gazzetta del Mezzogiorno, tra Ledi, Miccolis e gli Angelucci. Dopo la scelta del tribunale di Bari, che ha concesso l’omologa del concordato di fallimento e dunque “avviato” la nuova stagione targata Miccolis, arrivano notizie da Ledi. La società del gruppo Ladisa ha affermato in una nota di non avere alcuna intenzione di opporsi alla scelta dei giudici. E, intanto, spuntano da Roma nuove (e vecchie) indiscrezioni: la famiglia Angelucci sarebbe interessata ad acquistare il quotidiano.
Con ordine. La prima notizia è arrivata nella mattinata di sabato. In una nota consegnata alle agenzie, Ledi ha comunicato l’intenzione di non proseguire la battaglia giudiziaria. Si temeva, infatti, un ricorso da parte della società che per qualche mese prima dell’estate rovente aveva editato il quotidiano. Il cdr si era augurato che nessuno intralciasse il corso nuovo inaugurato dall’omologa del tribunale. E, a quanto pare, i voti del comitato di redazione sono stati esauditi.
Ledi e Ladisa si sono chiamati fuori e anzi hanno augurato “lunga vita imprenditoriale” alla nuova gestione. Da vedere come andrà a finire, però, è la questione relativa al progetto editoriale “Nuova Gazzetta”. Se sarà portato in edicola oppure se anche questa iniziativa verrà accantonata. Nei mesi scorsi erano stati proprio i giornalisti della Gazzetta a denunciare continui e insistenti “casting” finalizzati ad arruolare forze all’iniziativa il cui logo è apparso nella sede della holding barese.
Intanto da Roma è spuntata una notizia che è tornata d’attualità. Secondo l’agenzia di stampa Adn Kronos, la famiglia Angelucci sarebbe interessata alla Gazzetta del Mezzogiorno. Si tratterebbe di un ritorno di fiamma, dal momento che gli stessi Angelucci furono accostati al più antico quotidiano del Sud già nelle fasi concitatissime che seguirono il fallimento Mediterranea ben prima della stessa Ledi. L’obiettivo degli Angelucci, già editori de Il Tempo, Libero e Corriere dell’Umbria, sarebbe quello di riportare al più presto la Gazzetta del Mezzogiorno in edicola.
Già, perché mentre si attendevano le sentenze dei giudici e si affastellavano voci e iniziative private, il quotidiano è rimasto fermo ai box. Per oltre due mesi. Mai così tanto, nella lunga storia della Gazzetta del Mezzogiorno. Nemmeno due guerre mondiali erano riuscite a fermare il dialogo tra i lettori pugliesi e lucani e il “loro” giornale. Ora la situazione sembra essere giunta a un punto di rilancio. Dopo il 1 agosto, giorno che ha sancito lo stop alle pubblicazioni, la Gazzetta può tornare in edicola.
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