I giornalisti de La Gazzetta del Mezzogiorno hanno sospeso, ma non annullato, lo sciopero indetto per ottenere chiarezza dai magistrati del tribunale di Catania sul destino della testata pugliese.
Sabato scorso, l’assemblea dei giornalisti ha incontrato i vertici dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa che sono accorsi a offrire la loro solidarietà ai cronisti pugliesi. La cui situazione, comunque, non è ancora così cristallina come avrebbero sperato: “A sei mesi dal provvedimento di sequestro-confisca operato dalla magistratura catanese, restano quindi numerose questioni irrisolte rispetto alle quali l’assemblea di redazione auspica di poter avviare un dialogo costruttivo con i nuovi organi sociali, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, ma anche nella massima trasparenza”. E quindi l’appello: “Al nuovo consiglio d’amministrazione i giornalisti offrono la disponibilità a collaborare per salvaguardare uno dei principali presìdi dell’informazione nell’Italia meridionale. Ma ricordano che sono sempre pronti a riprendere, con maggior vigore, ogni iniziativa e azione di lotta a tutela delle proprie professionalità e del proprio diritto a vedere retribuite le proprie prestazioni. Oltre che, naturalmente, a tutela del diritto dei lettori a ricevere una informazione il più possibile puntuale e completa”.
Il presidente dell’Odg Carlo Verna ha spiegato: “L’Ordine condivide la vostra battaglia per la dignita dell’informazione e per salvare uno dei quotidiani più importanti d’Italia. L’informazione non si sequestra. Il premio Campione quest’anno è nel segno della Gazzetta del Mezzogiorno, che vive una crisi difficile, in un contesto complicato nel quale la carta stampata dal 2007 ha ridotto la diffusione di milioni di copie e vive in un circolo vizioso che impatta sui ricavi e sui valori della pubblicità”.
Il segretario Fnsi Lorusso ha detto: “È necessario richiamare attenzione sulla difficile vertenza che stanno affrontando i colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno. Al di là della specificità, questa vertenza è la metafora dell’atteggiamento di questo Paese verso l’informazione: su tutte le crisi editoriali il grande assente è il governo”.