Privilegiare gli ‘editori purì che in Italia sono ancora pochi e non incoraggiare «il gioco del puzzle» di taluni gruppi con vocazione e storie imprenditoriali relative ad altri settori. È, in sintesi, l’auspicio che giunge dal presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, sulle norme e sul riassetto dell’editoria di fronte alla sfida dell’informazione digitale. «Credo che sia un bene – spiega Gasparri- che, soprattutto di fronte all’avvento delle nuove tecnologie che richiedono flessibilità, competenza e attenzione alle diverse forme di comunicazione, si irrobustiscano strutture imprenditoriali concentrate sul settore. E che invece non venga incoraggiato il gioco del puzzle che taluni gruppi tendono a realizzare: chi si deve occupare di energia, industria, ricerca si concentri in questi ambiti». «Ritengo che la discussione su norme e assetti dell’editoria – afferma ancora il senatore – debba privilegiare gli editori ‘purì, che sono un numero limitato, e che ci sia da augurarsi che non avvengano fenomeni di compravendita che riguardano gruppi industriali che hanno vocazioni e storie in altri settori e non in quello dell’editoria».
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