Maurizio Gasparri (esponente Pdl, già Ministro delle Comunicazioni), Franco Grillini (Partito Socialista) e Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) rispondono alla domanda posta da Punto Informatico: “Le norme sulla Stampa reggono l’impatto con le nuove tecnologie? Sulla diffamazione online: il blogger va considerato alla stregua del direttore responsabile del proprio blog?”
Maurizio Gasparri
Credo che non sia giusto applicare le norme sulla stampa ai blog, anche perché sarebbe difficile gestirne la registrazione, alla luce di come questo fenomeno sta crescendo. È opportuno che chi apre dei blog, sia identificabile e richieda l’identificazione delle persone che partecipano al blog con commenti. Questo perché possano essere applicate le normative che vengono utilizzate al di fuori dell’editoria, così come si risolvono le controversie per la diffamazione, non a mezzo stampa.
Franco Grillini
Ognuno è sempre responsabile di quello che dice, ma assimilare un blog ad un quotidiano è una stranezza che può avvenire solo in Italia. Far crescere lo spirito di autocritica, la consapevolezza e la partecipazione politica attiva sono tutti argomenti pregevoli in bocca a molti, ma poi con leggi di questo genere come si può pretendere che le persone si assumano gli oneri di tali attività? Senza arrivare al totale liberismo americano, il quale ti permette di descrivere minuziosamente come costruire una bomba h, forse ci vorrebbe un pochino più di libertà di stampa, in questo paese dove, almeno sui mezzi broadcast, tanto spazio per chi la pensa diversamente non c’è.
Antonio Di Pietro
Il blogger non può e non deve essere equiparato a un direttore di testata ai sensi della norma sulla Stampa. Lo stesso reato di diffamazione va rivisto, è purtroppo diventato uno strumento per chiudere la bocca alla voci libere.
Fabiana Cammarano