Sta per concludersi l’iter della commissione di Vigilanza per la formulazione del parere (relatore Roberto Rao) sul “Contratto di servizio” tra Rai e governo per il triennio 2010-2012.
Paolo Garimberti, presidente Rai, ha richiamato l’attenzione del Parlamento (e del governo) ancora una volta sulla debacle dei conti di Viale Mazzini. “L’obiettivo è stato quello di contestualizzare gli impegni richiesti in un quadro economico-gestionale di evidente criticità”, ha premesso Garimberti rammentando la strada fatta in questi mesi per arrivare alla stesura finale del contratto di servizio.
“Il ministro delle Comunicazioni – ha aggiunto citando il Testo unico della radiotelevisione – stabilisce l’ammontare del canone di abbonamento in misura tale da consentire alla società concessionaria di coprire i costi per adempiere gli specifici obblighi di servizio pubblico, come desumibili dall’ultimo bilancio trasmesso”. Ebbene, a ben guardare il bilancio 2008 “la Rai utilizza parte dei propri ricavi pubblicitari (335 milioni di euro) per finanziare attività di servizio pubblico”. Servono più risorse, dunque, e per reperirle in questo contratto di servizio c’è “l’esplicito richiamo al tema alla lotta all’evasione”.
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