Il Garante per la privacy avvierà un’indagine su alcune app mediche per smartphone e tablet per verificare la trasparenza sull’uso delle informazioni degli utenti, le autorizzazioni richieste per scaricarle e il rispetto della normativa italiana sulla protezione dati. L’azione si inserisce nell’ambito del Privacy Sweep 2014 un’iniziativa promossa dal Global Privacy Enforcement Network, la rete internazionale nata per rafforzare la cooperazione tra le Autorità della privacy di vari Paesi. “Le app sono sempre più diffuse”, dice Antonello Soro, presidente dell’Autorità italiana. “Chi possiede uno smartphone normalmente ha attive in media 40 app che offrono servizi di vario genere, ma che sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati personali, per esempio accedendo alla rubrica telefonica, alle foto oppure utilizzando dati di localizzazione. Spesso tutto ciò avviene senza che l’utente dia un consenso libero ed informato e questo può comportare rischi per la privacy. Occorre dunque un’adeguata definizione di garanzie e misure a tutela dei dati personali, a questo risponde l’iniziativa del GPEN”. Le 28 Autorità del network effettueranno dunque uno sweep (indagine a tappeto) per esaminare alcune app e inseriranno le informazioni raccolte in un report, nel quale si trovano indicatori che consentono di verificare caratteristiche e funzionalità delle app e la loro conformità alle diverse normative nazionali sulla privacy. L’ambito prescelto dal Garante italiano – si sottolinea – è quello delle applicazioni mediche settore che presenta profili molto delicati, riguardando dati sanitari, e che risulta in crescente sviluppo. I risultati dell’indagine in autunno.
Giannandrea Contieri
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