«Bisognerebbe chiedersi perchè La7 non sia stata venduta finora, e se piazzare il cartello “vendesi” sotto la luce dei riflettori aumenti davvero le probabilità che avvenga domani ciò che non s’è concluso ieri». Lo ha scritto ieri Gad Lerner sul suo blog, uno dei volti più noti della rete Telecom che da anni sogna quel “terzo polo” in chiaro (cioè non paytv) mai realizzato.
«Vedo sui giornali che non vige più il vincolo di riservatezza sullo scorporo dei multiplex Telecom Italia Media Broadcasting in procinto di essere approvato mercoledì prossimo, per dare vita a una società con altri azionisti (De Benedetti?) nel settore delle infrastrutture per telecomunicazioni. Mi risulta che sarà un accordo industriale senza implicazioni di carattere editoriale. Non lo caricherei di significati politici e dietrologie fuori luogo».
«La conferma che La7 è sul mercato merita un commento-continua -. Mi auguro che a esaminarla giungano investitori attratti dalle sue virtù editoriali dimostrate negli anni in cui tanti ci davano per spacciati. Talvolta nel passato considerazioni di altra natura (calcoli politici o di galleggiamento aziendale) hanno frenato uno sviluppo più rapido di La7. Penso alla lunga attesa che ha preceduto la mossa vincente dell’arrivo di Mentana. La7 non smetterà di crescere se a curarla sa ranno degli editori motivati sul prodotto, non da altri calcoli».
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