Caso Megaupload, è di pochi giorni fa la notizia del secondo rilascio a seguito dell’operazione dell’Fbi che ha portato all’arresto di Kim Dotcom, il fondatore di Megaupload ed il suo socio Mathias Ortmann ora in libertà provvisoria su cauzione.
Libertà vigilata come quella concessa al programmatore Bram Van Der Kolk, rilasciato poco prima su autorizzazione del giudice Pippa Sinclair.
Stesse regole per Ortmann che avrà l’assoluto divieto di connettersi alla rete in attesa dell’evolversi della vicenda giudiziaria.
Il socio del mega impero del file-sharing deve infatti ancora chiarire la sua posizione in merito a cifre sospette sul suo conto in banca.
Tra il 2005 e il 2011 il co-fondatore di Megaupload avrebbe guadagnato l’elevata cifra di 17,5 milioni di dollari, senza contare i 3,5 milioni di dollari in più, in precedenza depositati dallo stesso Ortmann sul suo account bancario e scoperti dalle autorità neozelandesi.
Resta in carcere per rischio di fuga il numero uno del blitz, Kim Schmitz conosciuto meglio come Kim Dotcom, colpevole del reato di violazione di copyright per danni pari a 175 milioni di dollari ed in attesa della prossima udienza fissata al 22 Febbraio.
La posta in gioco è la possibile estradizione di Dotcom negli Stati Uniti, spostando così le sorti dell’imputato dalla Nuova Zelanda agli Usa, paese che attraverso l’Fbi ha condotto l’operazione di arresto.
La prima richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Dotcom è stata già respinta ed ha visto così sfumare per il boss della rete la possibilità di rifugiarsi in Germania per scongiurare il rischio di estradizione.
Il giorno dell’appello è vicino e dalle sorti di Dotcom, diventato lo spauracchio di tutti i violatori del copyright in rete, dipenderà il destino di tanti altri portali di download illegale.
Arianna Esposito