Il Mise potrebbe sostituire l’Agcom in materia di contributi per l’uso di frequenze tv. Previsti sconti per gli operatori che cederanno parte della loro capacità trasmissiva
Nuovo capitolo nella lunga vicenda dei contributi per l’utilizzo delle frequenze televisive. Secondo indiscrezioni sarà il Governo a fissare la natura dei contributi nel prossimo Decreto Comunicazioni. Le tariffe dovrebbero essere determinate in base al valore di mercato delle frequenze esercitate dagli operatori di rete. Il contributo dovrà crescere all’aumentare del numero delle frequenze in possesso dell’operatore. Sarebbero previsti degli sconti per i soggetti che cederanno parte della loro capacità trasmissiva a terzi fornitori di contenuti. Intenzione dell’Esecutivo è quella di superare le criticità riscontrate nel metodo di calcolo proposto dall’Agcom a settembre. Seguire i dettami dell’Autorità avrebbe comportato sconti notevoli per Rai e Mediaset. I principali operatori radiotelevisivi avrebbero risparmiato rispettivamente 23 e 17 milioni grazie al nuovo metodo. La variazione aveva destato perplessità anche nelle tv locali, che hanno più volte espresso la preoccupazione di un aumento della tassazione nei loro confronti come misura di compensazione per la diminuzione del gettito. All’inizio di quest’anno Governo è intervenuto con un decreto tampone, che ha previsto in via transitoria il pagamento di un acconto corrispondente al 40% di quanto versato nel 2013. Ora sembra pronto ad adottare una soluzione definitiva.