L’Agcom ha comunicato gli esiti della consultazione pubblica avente ad oggetto sulle frequenze in banda media e corta. Alla consultazione hanno partecipato emittenti radiofoniche, associazioni e anche alcune radio operanti sul web. L’indagine è stata avviata per riordinare i diritti d’uso relativi a questo tipo di frequenze e valutare l’interesse del mercato per il futuro delle stesse. Si è discusso poco delle onde corte. Sono state espresse, invece, diverse considerazioni sull’utilizzo delle onde medie. Uno dei problemi emersi attiene alla natura degli assegnatari. La Rai fa risalire il proprio diritto ad alcune disposizioni contenute nei Contratti di Servizio. Gli operatori privati vorrebbero che le suddette frequenze fossero destinate ad emittenti di carattere sociale e comunitario. Si parla di trasmissioni di tipo informativo o religioso, che trovano poco spazio nella banda tradizionalmente attribuita ai network di intrattenimento. A precludere questa soluzione ci sono però problematiche tecniche come la difficoltà nel trovare postazioni idonee per la costruzione degli impianti. C’è poi la grana delle interferenze, per la quale la Rai sta predisponendo una razionalizzazione del servizio di radiodiffusione, che terrebbe conto anche dei limiti stabiliti dallo Stato per ridurre l’inquinamento elettromagnetico. Molti operatori ritengono comunque che l’assegnazione delle frequenze a più soggetti sia una soluzione per evitare che gli spazi vengano occupati da emittenti straniere. Le associazioni, invece, invitano alla calma: niente diritti d’uso, finchè non si completa l’avvio delle trasmissioni in tecnica digitale (DAB). Ascoltate le opinioni dei vari soggetti, l’Agcom ha avviato approfondimenti tecnici sull’utilizzo della banda media. L’obiettivo del Garante è quello di salvaguardare innanzitutto lo sviluppo del DAB, non ignorando del tutto le richieste dei soggetti che vorrebbero entrare nel mercato utilizzando queste frequenze. Per questo scopo l’Autorità collaborerà con il Governo ed effettuerà valutazioni di tipo comparatistico, avvalendosi della collaborazione delle istituzioni europee.
Giannandrea Contieri
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