Categories: Giurisprudenza

FREQUENZE, DDL LAVORO, INPGI, NOMINE AGCOM DEF: IL PUNTO SUGLI APPUNTAMENTI DEL SENATO

Oggi il Senato della Repubblica tornerà a riunirsi con l’esame del ddl n. 3221 integrativo dei decreti liberalizzazioni e consolidamento conti pubblici. Il provvedimento porta con sé l’emendamento che modifica la procedura di nomina dei Commissari dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che sono stati ridotti da otto a quattro.
La Commissione Lavoro, invece, proseguirà l’esame, in sede referente, del ddl 3249 recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, presentato dal Ministro del lavoro e politiche sociali, Elsa Fornero.
Il 26 aprile l’Aula ha approvato la risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza 2012 (doc. LVII n. 5) mentre il 24 aveva dato il via libera definitivo al ddl di conversione del decreto-legge n. 16, recante disposizioni di semplificazioni tributarie che contiene l’annullamento del “beauty contest”. Le frequenze vanno all’asta e per ottenerle bisognerà, quindi, pagare. Come hanno fatto a suo tempo i gruppi telefonici. L’introito per le casse dello Stato era fino a pochi giorni fa stimato dagli esperti in circa un miliardo e duecento milioni. Inoltre il decreto prevede l’inclusione nell’elenco Istat per le Casse che comporta una limitazione nella loro autonomia finanziaria e gestionale in contrasto con i principi fissati nel dlgs 509/1994. Sul piano concreto significa che l’Inpgi e le altre Casse privatizzate sono diventate amministrazioni pubbliche.

1.102
ZANDA
Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
«2-bis. In ragione della necessità di coordinamento legislativo e di adeguamento tempestivo alle disposizioni dell’articolo 23, comma 1, lettera a), del decreto-legge 12 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono apportate le seguenti modificazioni all’articolo 1, comma 3, della legge 31 luglio 1997, n. 249:
a) al secondo periodo e al quarto periodo, la parola: “quattro”, è sostituita dalla parola: “due”;
b) il quinto periodo è sostituito dal seguente: “Ciascun senatore e ciascun deputato esprime il voto indicando un nominativo per il consiglio”».
Conseguentemente, aggiungere, nel titolo, le seguenti parole: «nonché disposizioni di coordinamento e di adeguamento all’articolo 23, comma 1, lettera a) del medesimo decreto-legge n. 201 del 2011».

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