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FRENATA DEL GOVERNO SUI TAGLI PER IL 2008 AI CONTRIBUTI (L’Unità)

Per dare l’annuncio il Governo ha scelto il “Maurizio Costanzo show”, nottetempo: è stata decisa una frenata sui contestati tagli per l’editoria, che stanno strangolando molti giornali. Mauro Masi, capo Dipartimento per l’editoria di Palazzo Chigi, ospite della trasmissione, ha dichiarato infatti che il 2008, anno per il quale le aziende editoriali si sono già esposte, è “salvo”; per il 2009… si vedrà.
Una boccata d’ossigeno per i giornali no-profit, di partito, in cooperativa, sui quali si stava allungando, giorno dopo giorno, addirittura l’ombra della chiusura. Il meccanismo che si era messo in moto ormai da qualche mese, infatti, era senza scampo: non tanto per i tagli al fondo, quanto perché l’incertezza sui reali contributi stanziati per le diverse testate impediva di ottenre anticipazioni bancarie. Per molti, questo significa la sopravvivenza. O no.
A rigor di legge, ovviamente, gli annunci via etere non valgono nulla, ma è il luogo prescelto da tempo da Berlusconi per i comunicati al popolo (quando non va “in diretta” alle esibizioni del «Bagaglino» a rassicurare i risparmiatori). E quindi, anche se data al di fuori dai luoghi deputati alla politica, la notizia è stata accolta con favore sia dall’opposizione che dai diretti interessati, ovvero da Mediacoop, l’associazione dei giornali in coooperativa.
Il senatore Vincenzo Vita, che da sempre si occupa di questi temi, ha dichiarato di essere a conoscenza «che il Governo sta anche ragionando sulla riscrittura del regolamento, che poi verrà portato in commissione». Non solo: anche sul fronte del ripristino del diritto soggettivo ai contributi c’è stata una marcia indietro di Paolo Bonaiuti, e «si registra una maggiore disponibilità». Per Vita, «il Governo comincia a sentire il fiato dell’opposizione sul collo. Confidiamo di avviare un confronto: ribadiamo che è necessario discutere di una riforma complessiva dell’editoria».
Anche Giancarlo Aresta, di Mediacoop, conferma il giudizio positivo sullo slittamento di un anno del “pacchetto” editoria: «Stanno cercando di allentare la pressione», dice. Anche se poi avverte:«Temo però che tengano duro sul progetto, anche se diranno di aver corretto alcune storture nei tagli». Tagli – lo ricordiamo – che sono stati fatti esclusivamente sui contributi diretti, cioè destinati a quell’editoria dell’associazionismo, dei partiti, del terzo settore, che garantisce il pluralismo delle voci voluto dalla Costituzione.
Nessun taglio, invece, è previsto per ora sui contributi indiretti, la “fetta maggiore” di tutti i contributi (ovvero sgravi postali, telefonici, e via elencando), destinati soprattutto ai giornali maggiori, partendo dal gruppo Sole24ore, Mondadori, Rcs e Gruppo Espresso-Repubblica.
Oggi pomeriggio la commissione Bilancio di Montecitorio ha dato parere positivo all’emendamento al ddl sviluppo presentato da alcuni deputati del Pdl che rinvia di un anno la cancellazione del «diritto soggettivo» per i giornali di partito e di opinione ad avere contributi statali. Di fatto è con questo strumento che si salvano i contributi per l’anno 2008.
Per Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, «la decisione della commissione Bilancio di
ripristinare nel settore dell’editoria i diritti soggettivi rappresenta una prima positiva risposta alle richieste venute da tutte le associazioni dell’editoria e sindacali del settore».
Di Silvia Garambois (L’Unità)

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