Crisi della raccolta pubblicitaria ma anche cambio di strategie. Questa almeno in apparenza le motivazioni per cui il free press Metro si appresta a cambiare periodicità (uscirà dal martedì al sabato) e a ridimensionare la redazioni degli spettacoli locali dedicati alle città di Milano, Roma, Torino. Appena lo scorso dicembre, infatti, i giornalisti avevano accettato un durissimo piano di ristrutturazione proposto dall’Editore che prevedeva la messa in solidarietà alla percentuale del 50%. Una rinuncia grave (metà stipendio), in cambio di un minimo di stabilità per i quasi due anni di durata dell’accordo che parevano garantiti. Non è stato così, purtroppo. A pochi mesi dall’entrata in vigore dell’accordo, l’Editore, modificando il calendario delle uscite, che non faceva parte dell’accordo di solidarietà, priverà i giornalisti della maggiorazione del lavoro domenicale, sottraendo così, unilateralmente, risorse economiche aggiuntive rispetto a quelle cui i giornalisti in cassa integrazione erano già costretti a rinunciare. Indetto lo stato di agitazione del Cdr in attesa di un incontro con l’editore per riaprire un tavolo di trattative.
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…
Google “spegne” la stampa europea. C’è un test, che fa da preludio a una precisa…