Per la serie tv, per gli insulti o per mobbing? Fatto sta che Freccero è stato sospeso, ma la lite continua e se è possibile aumenta di intensità. Il direttore di Rai4 attacca i vertici dell’azienda: «mai un premio, in 10 anni solo mobbing». Intanto la serie continua. Sia Libero che l’Aiart sottolineano l’evanescenza decisionale di Viale Mazzini.
Ieri i vertici Rai hanno sospeso per 10 giorni Carlo Freccero, ma non se ne capisce bene il motivo.
La Direzione del personale ha dichiarato che il direttore di Rai4 è venuto meno agli «obblighi di dirigenza, correttezza e buona fede». Ma a cosa ci si riferisce?
Freccero è colpevole per aver trasmesso “Fisica o chimica”, serie tv spagnola tacciata di pornografia e sfacciata ideologia “zapaterista”, o per gli insulti registrati durante la telefonata con Francesco Borgonovo, giornalista di Libero che il 14 marzo ha scritto «pornoRai in fascia protetta», auspicando un spostamento di orario della suddetta serie.
Se il problema è il telefilm (che ricordiamo registra ottimi ascolti) allora bisognava sospenderlo. Invece sbirciando nel palinsesto di Rai4 la serie tv va ancora in onda (seppur in replica) alle 14,22. Se invece la Rai si è offesa (e ne avrebbe anche le ragioni) perché Freccero ha definito l’azienda e il dg Lorenza Lei al «servizio dei cardinali pedofili del Vaticano» bisognerebbe precisare che la telefonata è stata registrata senza il consenso del “geniale” direttore. Dunque la carrellata di insulti, molti dei quali diretti a Libero («articolo di merda, giornale fascista») in sede legale praticamente non esiste. Dunque la sospensione può essere impugnata.
Certo è che la Rai non poteva restare a guardare. Che figura avrebbe fatto la tv di Stato! Inoltre la cattolicissima Lei non poteva soprassedere alle ingiurie dirette alla Santa Sede.
E così si è optato per una “soluzione” effimera che non risolve il problema (semmai ci fosse) alla base. A cosa possono servire 10 giorni di punizione? Anche per Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart, l’associazione dei telespettatori cattolici, «sarebbe stato meglio andare all’essenza del problema e sospendere “Fisica o chimica”».
«Sulla serie non si aperto nessun dibattito», scrive oggi Borgonovo su Libero. Il quotidiano di Belpitero sottolinea che i vertici Rai non sono entrati nel merito della vicenda, ma hanno preferito “lavarsi la coscienza” mettendo in punizione Freccero.
Inoltre il provvedimento è già stato “congelato” dal ricorso al giudice del Lavoro da parte di Freccero che ha anche minacciato lo sciopero della fame. Per ora al direttore di Rai4 non mancano le energie visto che, appena ieri, in un’intervista a “La Zanzara”, ha continuato ad insultare Borgonovo, «che si eccita guardando la serie», e Belpietro, «che si inventa gli attentati». E poi c’è tutta vagonata di rabbia e rancore verso la Rai: «non ho mai ricevuto un premio di produzione in tanti anni. Nonostante i grandi ascolti vengo punito per una cosa che non esiste. Per 5 anni non mi hanno fatto lavorare, poi mi hanno messo a Raisat, poi a Rai4, e ora questa decisione. Sono perseguitato. Questo è mobbing». Ma in Rai c’è, anzi c’era chi lo stimava. È l’ex consigliere Pd, orami dimissionario, Nino Rizzo Nervo a difendere Freccero considerandolo una delle menti più lucide della Rai, nonché autore del successo di Rai4, una rete con pochi uomini e risorse. In effetti, secondo un’analisi de Il Fatto quotidiano, Rai4 con un solo milione di euro di investimenti da parte della Direzione centrale ne restituisce ben 13 di pubblicità con un 2% di share giornaliero. Il tutto (udite, udite!), con solo 13 dipendenti (un milione ciascuno). Di questi tempi sarebbe da considerare un modello virtuoso da imitare, tanto più se si considera il calo delle reti generaliste, evidenziato proprio durante il cda di ieri. I tg (soprattutto il Tg1) continuano a perdere e Rai2 pare abbia la “maglia nera” delle reti pubbliche. Ma da quelle parti nessuno pare che nessuno verrà sospeso.
Egidio Negri