Per mesi la CGT Libro Generale sta lottando contro la riforma Presstalis società, la società di distribuzione a pagamento per giornali, salvati dalla bancarotta alla fine dello scorso anno. Un piano prevede licenziamenti di 1.250 persone su 2500 dipendenti della società così come i trasferimenti. Inaccettabile secondo i sindacati. Il blocco costituisce un rischio insostenibile, secondo gli editori.
“Senza soluzione rapida del problema logistico – industriale tutta la filiera della stampa è seriamente minacciata, e in ultima analisi, anche l’esistenza di giornali”, ha detto l’Unione del quotidiano nazionale stampa (SPQN, datori di lavoro), denunciando l’atteggiamento di Presstalis. Lo sciopero che ha messo in ginocchio la vendita dei giornali nelle edicole ha senza dubbio aumentato lo stato di crisi non solo delle vendite ma anche dei chioschi. Patrick Le Floch, Direttore di Scienze Rennes Po ed esperto di supporti di stampa, ritiene che il conflitto tra gli editori di giornali è di vitale importanza per il futuro della stampa:”E ‘vero che questa non è la prima volta che si assiste ad un braccio di ferro. Già nel 2007 e nel 2008, gli editori hanno dovuto subire le conseguenze degli scioperi dei distributori. Ma penso che siamo ora, per la prima volta a un bivio: di fronte l’ultimo conflitto, l’ultima battaglia. Le ragioni sono semplici: scossa dalla crisi, la stampa quotidiana non può più permettersi di subire ricatti. E? doveroso che il Governo intervenga”. Ma tutto ciò ha un costo, ed il Governo Francese non ha alcuna intenzione di incrementare gli aiuti ai distributori che oggi ammontano a 169 milioni di euro all’anno. Cifra ben più alta rispetto a quanto il Governo italiano distribuisce alla piccola editoria cooperativa.
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