La Francia ha da poco approvato il decreto che stanzia 20 milioni di euro per contribuire allo sviluppo dell’informazione via internet e già la preposta Commissione sta vagliando le richieste. Con la prima riunione del 21 dicembre (la prossima seduta è fissata per il 29 gennaio) è stato deciso che alla testata Rue89.com, specializzata in notizie di economia e finanza, Mediapart.fr e Slate.fr, che si dedicano, invece, a un’informazione di taglio più generalista e culturale andranno rispettivamente 249 mila, 200 mila e 199 mila euro, , valori legati alle richieste formulate nei dossier, e non agganciate all’audience, o al volume d’affari generato dai portali. A loro volta, riceveranno aiuti Satellifax.com, rivista specializzata nell’audiovisivo e Yagg.com, sito dedicato a tematiche e notizie legate all’omosessualità.
Per ora sono stati esaminati solo 18 dossier sui 70 depositati.
Non sono mancate le polemiche da parte di chi evidenzia che la maggior parte dei fondi sia stata intercettata dai portali internet della carta stampata tradizionale. «Il tempo stabilito fra la presentazione del decreto e la data ultima di deposito del dossier era molto breve, meno di 15 giorni», ha detto Maurice Botboi, presidente del Sindacato della stampa d’informazione indipendente on-line (Spiil), «la stampa tradizionale si è precipitata con dei dossier già pronti, talvolta vecchi di diversi anni. Era meglio armata di noi».
Ma non mancano i commenti positivi. Pierre Ha-ski, fondatore di Rue89.com, afferma che i fondi statali hanno un ruolo importante per realizzare «progetti che non avremmo potuto sviluppare senza questi aiuti», in particolare, «una nuova piattaforma». Mediapart.fr, invece, utilizzerà gli stanziamenti previsti per generiche operazioni di marketing.
Luisa Anna Magri
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