La prima mossa l’ha fatta il Governo anticipando sin da subito i contributi 2014 a favore del pluralismo e stanziando immediatamente 1 milione di euro per Charlie Hebdo. Di seguito Presstalis ha garantito “gratis” la distribuzione fino a quando la situazione finanziaria del giornale non si sarà “normalizzata”. Infine Google ha immediatamente messo a disposizione di Charlie Hebdo 250.000 euro di fondi per l’innovazione digitale. Il futuro, almeno quello, sembra essere meno infausto per il giornale ormai orfano di 5 dei suoi disegnatori più illustri (Cabu, Charb, Tignious, Wolinski e Honoré), compreso il suo direttore editoriale, Stephane Charbonnier.