La web tax torna, seppur timidamente un tema da campagna elettorale. Mentre dalle parti del centrosinistra si tuona alla patrimoniale, Forza Italia riporta il focus dell’attenzione su un tema che troppo spesso sembra imprigionato dalle banalità. È vero, le tasse devono pagarle i ricchi. Ma chi sono? Quelli ricchi davvero, che anche l’editoria ha imparato a conoscere nel corso di lunghi e micragnosi anni, stanno nel far west digitale. Sono quelli che grazie a un nemmeno troppo complesso gioco di scatole irlandesi, specchi lussemburghesi e accordi con il Fisco quando vengono scoperti, riescono a pagare molto meno, in proporzione, di quanto lo Stato chieda ed esiga dal cittadino.
A rilanciare l’idea di una web tax è Forza Italia con il senatore Pierantonio Zanettin che, a Coffee Break su La7, ha strattonato la minoranza e punto i super-ricchi digitali: “La ricetta della sinistra, che continua a proporre di aumentare le tasse e di introdurre le patrimoniali sui cittadini, per noi è inaccettabile”. La patrimoniale “vera” va richiesta altrove: “Altro discorso è quello di tassare di più le grandi multinazionali internazionali del web che stanno saccheggiando dal punto di vista economico l’Europa pagando pochissime tasse – ha dichiarato Zanettin – . Questa è una necessità su cui siamo tutti d’accordo. Dobbiamo trovare il modo di farlo, non può farlo l’Italia da sola ma dobbiamo farlo tutti insieme perché non possiamo permettere a queste grandi major di mettere a rischio il nostro patrimonio anche culturale”.
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